Pietro Beretta incontra Arcicaccia

Il Presidente nazionale dell’Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, e il Vice Presidente e Amministratore Delegato della Beretta Holding, Pietro Gussalli Beretta, si sono incontrati il 4 aprile a Gardone Val Trompia (Bs) per valutare le prospettive dell’attività venatoria in Italia. Ecco il testo del comunicato diramato dall’ufficio stampa Arcicaccia: “Il dirigente dell’Arcicaccia e il massimo imprenditore armiero hanno convenuto che è tempo di superare le forti polemiche e… Il Presidente nazionale dell’Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, e il Vice Presidente e Amministratore Delegato della Beretta Holding, Pietro Gussalli Beretta, si sono incontrati il 4 aprile a Gardone Val Trompia (Bs) per valutare le prospettive dell’attività venatoria in Italia. Ecco il testo del comunicato diramato dall’ufficio stampa Arcicaccia: “Il dirigente dell’Arcicaccia e il massimo imprenditore armiero hanno convenuto che è tempo di superare le forti polemiche e le dannose divisioni che caratterizzano l’attuale momento del mondo venatorio e che separano quest’ ultimo da partner con i quali, in passato, ha condiviso una parte del percorso per l’elaborazione, l’approvazione e l’applicazione della legge 157/92, partners che restano strategici per un futuro migliore dell’attività venatoria in Italia: il mondo scientifico, quello ambientalista, le istituzioni di riferimento e i rappresentanti dell’imprenditoria agricola. «Oggi», è l’ opinione dei due autorevoli dirigenti, «la cosa più urgente è ricostruire un clima di collaborazione tra le Associazioni venatorie che vogliono applicare la legislazione venatoria vigente e il mondo agricolo e ambientalista non fondamentalista: la “grande, positiva novità” verrà dal riuscire a far funzionare la legge in modo efficiente e armonico in tutte le Regioni d’Italia trasferendo risorse agli Ambiti territoriali di caccia e ai Comprensori alpini per la valorizzazione degli ambienti naturali e per la riproduzione della fauna selvatica omogeneamente su tutto il territorio delle nostre campagne. Va da sé che gli agricoltori devono essere i principali beneficiari del prodotto dell’ impiego di risorse in questa grande opera di valorizzazione. Poi occorre riscoprire l’antico e assai funzionale rapporto di collaborazione bipartisan anche tra le Forze politiche che operano sul territorio e in Parlamento. Il presidio territoriale che possono assicurare gli Enti gestori per la fauna, e tra questi vanno considerati con attenzione gli Atc e i Ca, va messo a disposizione della collettività ai fini di un attento monitoraggio finalizzato anche a scoprire e prevenire la diffusione di patologie di cui potrebbero essere portatrici alcune specie di uccelli, migratori soprattutto. Occorrono anche norme nazionali che assicurino nuove risorse da reperire in Europa e impiegare rigorosamente a sostegno di una migliore qualità dell’attività venatoria in Italia. Agli agricoltori dobbiamo dare certezze e prospettive. Il primo atto dovrà essere quello di trasferire gran parte delle “tasse di concessione governativa” alle Regioni che ben utilizzate potranno anche contribuire al sostegno delle imprese agricole in particolare nelle aree marginali più svantaggiate, insieme a forme di defiscalizzazione dell’attività di quegli agricoltori che lavorano per gli Enti gestori della fauna. Allo stesso modo occorre valorizzare il Volontariato organizzato dall’ associazionismo impegnato in iniziative di gestione e ripristino del territorio. Gli imprenditori che operano nel settore e nell’indotto e l’ associazionismo non potranno che apprezzare una nuova stagione di moderazione e di stabilità che farà bene al Paese e consentirà di valorizzare la produzione armiero-sportiva italiana già tanto apprezzata in tutto il mondo per la sua alta qualità ed efficienza»”.