Offendere i cacciatori non è diritto di critica

Il tribunale di Roma ha disposto ieri un’ordinanza di condanna al risarcimento dei danni in sede civile per Paolo Mocavero, leader dell’associazione 100 per cento animalisti, per le affermazioni ritenute offensive rivolte ai cacciatori nel corso della trasmissione radiofonica “la zanzara” trasmessa nel marzo 2020 da Radio 24. Ne hanno dato notizia le associazioni venatorie che avevano presentato la causa civile: Fidc, Enalcaccia e AnuuMigratoristi.

“L’ordinanza è assai articolata e, pur riconoscendo il diritto di informazione e di critica (anche con toni coloriti), tuttavia afferma che mai possono tollerarsi aggressioni verbali che si trasformano in veri e propri attacchi che travalicano il tema controverso e assumono la forma del turpiloquio nei confronti di singoli cittadini ovvero di categorie quali i cacciatori, il cui profilo morale è tutelato dalle associazioni venatorie”, si legge nel comunicato congiunto delle associazioni.

“L’ordinanza del Tribunale civile di Roma assume molta importanza perché – finalmente – perviene a riconoscere la tutela della dignità di chi legittimamente esercita l’attività venatoria e, insieme, delle Associazioni Venatorie che si adoperano in ogni sede in tal senso. Oltre a questo assume anche la valenza di un vero e proprio monito nei confronti di tutti coloro che denigrano i cacciatori travalicando i limiti della corretta informazione e del diritto di critica permettendosi non consentite aggressioni verbali accompagnate da offese e volgarità. E questo vale anche per i responsabili di testate giornalistiche e di trasmissioni televisive e radiofoniche che ospitano i più accesi denigratori della caccia ai quali vengono consentite – senza oltretutto contraddittorio – aberranti e lesive esternazioni. Forti di questo precedente d’ora in avanti le associazioni venatorie potranno agire in giudizio a tutela dell’immagine dei propri associati ogni qual volta – e capita purtroppo sempre più spesso – la caccia e chi la pratica vengano fatti oggetto di commenti offensivi”.