Nuova tegola per gli appassionati europei?

L’allarme lo ha lanciato la Face (Federazione europea delle associazioni venatorie), in un comunicato nel quale dà conto di una proposta della presidenza (olandese) del Consiglio europeo in merito alla bozza di revisione delle direttive europee in materia di armi

L’allarme lo ha lanciato la Face (Federazione europea delle associazioni venatorie), in un comunicato nel quale dà conto di una proposta della presidenza (olandese) del Consiglio europeo in merito alla bozza di revisione delle direttive europee in materia di armi. Secondo Face, la proposta sarebbe quella di cancellare la categoria D dell’allegato della direttiva 91/477 (in pratica quelle di libera vendita) e di proibire conseguentemente le riproduzioni di armi antiche ad avancarica (che attualmente sono di libera vendita in molti Paesi dell’Unione). Inoltre, si vorrebbero obbligare i tiratori sportivi a iscriversi a una federazione sportiva riconosciuta e a partecipare a gare di tiro. Giustamente, la Face si chiede quale effetto possa mai avere la cancellazione della categoria D o la proibizione delle armi ad avancarica sulla lotta al terrorismo, visto che non risulta che abbiano il benché minimo impatto sulla criminalità o sul terrorismo. “I criminali che usano i Kalashnikov e i venditori di armi che riforniscono i terroristi sul mercato nero non saranno in alcun modo influenzati da queste restrizioni, che colpiranno esclusivamente i cittadini onesti, legali detentori di riproduzioni a colpo singolo di armi antiche”. Face sottolinea inoltre che “il bando sulle riproduzioni avrà un rilevante impatto economico, perché tali armi sono correntemente vendute in molti Stati dell’Unione come Francia, Germania, Polonia, Ungheria, Estonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovacchia e Italia e rappresentano un settore importante del mercato. Una misura simile condannerà immediatamente alla bancarotta molte piccole e medie imprese e metterà a rischio il lavoro di migliaia di cittadini europei.

La presidenza olandese ha proposto anche di spostare nella categoria “C” (armi soggette a dichiarazione) i fucili a canna liscia a colpo singolo (attualmente in categoria D), le scacciacani e le armi disattivate. Anche in tal caso, la Face giudica tali misure inutili e inaccettabili. “Per Face”, conclude il comunicato, “queste misure inutili e draconiane provocheranno la rabbia di 12 milioni di cittadini onesti, che si chiederanno come mai l’Europa non si focalizzi, invece, sui reali problemi di pubblica sicurezza come la tracciabilità delle armi, l’irreversibilità della loro disattivazione e l’interconnessione dei database”.