«Non è la caccia che va abolita, ma i polli in batteria»

Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound Italia, schiera il suo movimento a favore dell’attività venatoria. E dice la sua anche sulla legittima difesa «Imparando pian piano a conoscere i cacciatori, mi sono reso conto dell’incapacità della politica di dialogare e sostenere questo mondo, che rappresenta una realtà complessa, la cui immagine viene troppo spesso strumentalizzata e distorta. Per come la vediamo noi, non sono le doppiette che devono far paura, ma i polli in batteria e gli allevamenti intensivi». Parole e musica sono di Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound Italia, formazione politica che si pone a destra della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, della quale fanno parte Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega di Salvini, intervistato dal sito ecoaltomolise.net.
Chiarita la posizione nei confronti del mondo venatorio, Di Stefano definisce i cacciatori “buoni alleati sul fronte della tutela dell’ecosistema”, il leader di CasaPound Italia si schiera anche a favore della legittima difesa: «Fermo restando che lo Stato dovrebbe essere in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, cosa che in Italia non avviene, ritengo la legittima difesa un diritto e dovere inalienabile del cittadino, che lo deve poter esercitare ogni volta in cui ricorrano circostanze di estremo pericolo in caso di violazione di domicilio o dell’esercizio lavorativo».