Ministero: A6 e A7 non siano “collezionabili”

Il prefetto Gambacurta sentito in audizione nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Politiche Ue della Camera: la linea del Ministero sulle armi A6 e A7 si conferma "rigorista" Il direttore dell’ufficio per l’amministrazione generale del dipartimento della pubblica sicurezza, prefetto Stefano Gambacurta, è stato sentito in audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Politiche Ue della Camera: un lungo intervento nel quale il funzionario ministeriale ha illustrato la ratio dello schema di recepimento della direttiva 2017/853 predisposto dal suo ministero, rammentando più volte di aver concordato lo schema con gli esponenti del comparto armiero. Un passo del suo discorso, in particolare, evidenzia l'approccio "rigorista" del ministero in merito alla possibilità di collezionare le armi delle categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi con caricatore di "alta capacità"), oltre alla possibilità di utilizzare tali armi per lo sport. Secondo Gambacurta, infatti, la possibilità di collezione esula dai casi specifici previsti dalla direttiva e, quindi, l'unica alternativa rispetto alla "patente" di tiratore sportivo deve essere la richiesta della licenza di costruzione armi da guerra ex articolo 28 Tulps! In realtà, però, la direttiva parla esplicitamente di collezionismo, quindi non si capisce come l'ipotesi del "campionario" per un produttore di armi da guerra possa essere confuso con una autorizzazione alla raccolta per fini collezionistici. Inquietante anche il fatto che il prefetto abbia richiesto che una parte dell'intervento non venisse ripreso dalla Web Tv…

per sentire l'intervento, CLICCA QUI.