Lupi (o no) da spiaggia

Per osservare il passaggio del Giro d’Italia un padre, assieme al figlioletto di un anno e sua figlia di 4, erano sulla spiaggia di Vasto, in Abruzzo, con attorno anche altre persone. All’improvviso la bimba di 4 è stata assalita da un canide, riportando alcune ferite che hanno consigliato il trasporto al pronto soccorso.

Sull’animale si sono scatenate immediatamente le identificazioni più fantasiose, tutte volte a escludere che potesse essere un lupo: “cane selvatico”, “ibrido”, “cane randagio” eccetera. Dopo pochi minuti, malgrado la pronta reazione del padre della bambina, il “cane selvatico” ha tentato di assalire un altro bambino poco distante. L’anno prima un’altra signora aveva avuto un’aggressione nei pressi della riserva di Punta Aderci, sempre a nord di Vasto.

Sarà un lupo? Sarà un cane? Ancor prima di conoscere la risposta definitiva, sta di fatto che la questione apre un conseguente dilemma. Se infatti fosse un lupo Doc, in questo o altri casi, non si può intervenire in modo veloce, tipo abbattimento, in quanto si tratta di animale protetto. Il rischio di estinzione perenne è un marchio che dovrebbe essere rivisto se le popolazioni aumentano notevolmente. Oppure se hanno perso il timore dell’uomo. Per conservare la paura costante dell’umano, e salvare loro stessi nonostante si dica il contrario, debbono ritornare a sentire che l’uomo è sempre una minaccia.

Ma veniamo alla seconda ipotesi: cane randagio, cane selvatico o altro contorsionismo animalista di uso corrente. Di nuovo non si può intervenire, anche se il pericolo fosse veramente notevole, perché trattandosi di cane o simili, eventuali interventi cruenti inquadrerebbero il reato di maltrattamento di animali. Quindi qualunque decisione dovrebbe essere solo adottata con piena responsabilità da parte del sindaco del posto. Ma come dimostra la vicenda Fugatti, ci sarebbe l’assalto di tutti i salvatori della natura per mettere in discussione il provvedimento.

Il che forse spiega perché ormai a caccia, nelle braccate, nelle città, nei giardini, che si tratti di lupi o di cani inselvatichiti, è possibile vederli calmi e tranquilli, sempre più a contatto con l’uomo. Stessa cosa per l’orso. Quindi, visto il pericolo che si è corso sulla spiaggia di Vasto, sarebbe ora di introdurre opportune modifiche legislative per attuare senza perdite di tempo un provvedimento che potrebbe salvare il prossimo aggredito. Come sarebbe dovuto accadere dopo le varie vicende di aggressioni di Jj4. Senza arrivare così all’uccisione di Andrea Papi. Ed è questo il problema che dovrebbe essere sanato: acquisire la possibilità di operare con prontezza. Come anche si sarebbe dovuto fare per il cosiddetto lupo che ha predato, e mangiato parzialmente, un cervo nel giardino di un albergo ad Auronzo. Nei video si vede un canide con chiazze bianche in vista, e una coda che gli arriva fino a terra, completamente diversa da quella di un lupo vero. In quel caso si sarebbe potuto togliere dalla circolazione, velocemente, un ibrido che danneggia l’uomo, ma molto di più il Dna stesso della specie protetta, cioè quella del lupo.