L’ottimismo di Beretta

La partnership con General dynamics, i prodotti nuovi e l’ottimismo che deriva da un buon 2019…

Carlo Ferlito, direttore generale di Beretta, si dichiara soddisfatto dei risultati conseguiti nel 2019 e ottimista per il 2020. Ammette di essere molto concentrato sul settore militare, in questo momento. Il contratto Ngsw per l’Us army è troppo importante per Beretta Defence technology: «Abbiamo iniziato a lavorare con General dynamics 18 mesi fa per mettere insieme le idee e realizzare un’unica proposte che non sfida le leggi delle fisica, che non rompe la spalla del soldato».

Bdt ha dislocato 3 persone nel Vermont, dove ha sede lo stabilimento General dynamics: «Beretta, nella partnership, si occupa di fornire know-how per la crescita del prodotto, la precisione, il contenimento dei costi di produzione. Se vinceremo il concorso, poi, è prevista una collaborazione anche per quanto riguarda la produzione, considerando che l’azienda statunitense non ha un’elevata capacità produttiva».

Nel settore caccia e tiro, Ferlito esprime soddisfazione per un prodotto maturo che ancora riscuote successo come il semiautomatico A400, ormai declinato in tutte le varianti possibili. «Abbiamo appena lanciato il sovrapposto tiro 694 sul mercato statunitense e così pure la nuova versione del classico Silver pigeon 1. Anche la 92X qui è una novità che sta andando bene, mentre la Apx si sta guadagnando l’interesse delle agenzie: tanto che purtroppo abbiamo 6 mesi di arretrato di ordini». Quanto agli aspetti politici e di promozione… «Se in Europa stiamo facendo massa critica condividendo gli intenti con aziende come Blaser, Browning e Ruag, spingendo sul rispetto dovuto al settore e all’attività di cacciatori e tiratori, in Italia scontiamo qualche difficoltà dovuta proprio al mondo politico, mentre le associazioni venatorie riferiscono di un rilancio della pratica verso i giovani che ci fa ben sperare».