Lombardia: cacciatori inferociti contro Pdl e Lega

«Pdl e Lega Nord, il nostro voto è il vostro sogno»: è questo uno dei tanti messaggi che i cacciatori hanno voluto lanciare alla Giunta Formigoni durante la manifestazione organizzata a Brescia dalle Cupav di Brescia e Bergamo, che unisce tutte le maggiori associazioni venatorie del territorio, per protestare contro il respingimento della caccia in deroga. I cacciatori, tra i duemila e i tremila, molti provenienti anche dalla Bergamasca, sono scesi in piazza per protestare contro la politica, e

«Pdl e Lega Nord, il nostro voto è il vostro sogno»: è questo uno dei tanti messaggi che i cacciatori hanno voluto lanciare alla Giunta Formigoni durante la manifestazione organizzata a Brescia dalle Cupav di Brescia e Bergamo, che unisce tutte le maggiori associazioni venatorie del territorio, per protestare contro il respingimento della caccia in deroga. I cacciatori, tra i duemila e i tremila, molti provenienti anche dalla Bergamasca, sono scesi in piazza per protestare contro la politica, e in particolare contro la Giunta che guida Regione Lombardia, rea, all’occhio dei cacciatori, di aver chiacchierato molto e concluso molto poco sulla questione.
«Abbiamo incontrato il prefetto vicario Spera che ci ha promesso di inviare una nota in Regione per segnalare quelle che sono le nostre istanze e richieste, ossia una delibera che consenta la caccia in deroga come in Veneto», ha spiegato Fortunato Busana, coordinatore regionale dell’Ucl, prima di sottolineare un’altra questione che sta particolarmente a cuore ai cacciatori bresciani, quella dei Noa stanziati al passo Maniva, con sede a Bovegno. «Al prefetto abbiamo segnalato i difficili rapporti con i Noa di Bovegno che, invece, di occuparsi dei bracconieri, perseguitano tutti i cacciatori con posti di blocco e perquisizioni come se fossimo delinquenti», ha concluso Busana. Sottolineando che la protesta è, in generale, contro la politica e «le promesse non mantenute dalla Regione». E lo scontento sui volti, nelle parole e, soprattutto sugli striscioni, era veramente esplicito e palpabile come nelle dichiarazioni dei dirigenti di tutte le associazioni venatorie presenti.
«Chiediamo alle autorità regionali unicamente l’applicazione delle regole inerenti la caccia, come sempre fatto in questi anni: la caccia in deroga è una tradizione ed un elemento fondamentale per la nostra cultura che ha importanti risvolti, anche, dal punto di vista economico, ci sono famiglie che vivono di questo», ha spiegato il presidente nazionale di Anuu Migratoristi Marco Castellani.
Alla fiaccolata, corredata da croci e bare a rappresentare la morte della caccia per le decisioni prese in Giunta, erano presenti anche alcuni rappresentati politici, come il consigliere regionale Gianmarco Quadrini dell’Udc.
«Sono qui perché a differenza di altri ho la coscienza a posto», ha spiegato Quadrini, facendo chiaro riferimento alla maggioranza che guida il Pirellone. «Chi fa politica deve imparare a prendere delle posizioni e a fare scelte coerenti: io voglio metterci la faccia ed essere in prima fila, manifestando la mia solidarietà al mondo venatorio», ha concluso il rappresentante dell’Udc.
Tra i presenti anche Vanni Ligasacchi, consigliere regionale nello scorso mandato tra le file del Pdl e primo dei non eletti all’ultima corsa per un posto al Pirellone, nonché appassionato cacciatore, da sempre in prima fila nelle battaglie a favore della caccia in deroga.
«Venerdì prossimo ho ottenuto un incontro con il ministro alle Politiche alimentari, agricole e forestali Giancarlo Galan, che si è detto disponibile a seguire e a cercare una soluzione all’incredibile situazione dei cacciatori lombardi».