L’Austria dice ancora sì alla naja

I cittadini austriaci sono stati chiamati alle urne per un referendum che si proponeva di valutare l’abolizione del servizio militare di leva (e del servizio civile) a favore di un esercito di soli professionisti (e del servizio civile su base volontaria)

I cittadini austriaci sono stati chiamati alle urne per un referendum che si proponeva di valutare l’abolizione del servizio militare di leva (e del servizio civile) a favore di un esercito di soli professionisti (e del servizio civile su base volontaria). Con una maggioranza inaspettatamente alta (59,8 per cento) e un’alta affluenza, però, i cittadini austriaci hanno ribadito la loro preferenza per l’attuale sistema di leva militare obbligatoria. Il risultato del voto non è vincolante per il Parlamento, ma per il partito di maggioranza relativa, la Spoe del cancelliere Werner Faymann, è un brutto colpo, visto che il partito si era battuto vigorosamente a favore della professionalizzazione delle forze armate. L’esercito austriaco è attualmente costituito da circa 55 mila effettivi, di cui 12 mila di leva (che dura sei mesi). Il servizio civile dura invece nove mesi e raccoglie circa 14 mila giovani ogni anno.