La sfida sul secondo emendamento è a Chicago

Ancora una volta, il secondo emendamento della costituzione americana, che sancisce il diritto dei cittadini di possedere e portare armi, è in discussione. Dopo che, infatti, la corte suprema degli Stati Uniti aveva stabilito trattarsi di un diritto individuale e non generico, la materia del contendere si è spostata dal livello federale al livello locale: ci si chiede, infatti, se il principio generale sancito dal secondo emendamento possa essere sovraordinato rispett… Ancora una volta, il secondo emendamento della costituzione americana, che sancisce il diritto dei cittadini di possedere e portare armi, è in discussione. Dopo che, infatti, la corte suprema degli Stati Uniti aveva stabilito trattarsi di un diritto individuale e non generico, la materia del contendere si è spostata dal livello federale al livello locale: ci si chiede, infatti, se il principio generale sancito dal secondo emendamento possa essere sovraordinato rispetto a provvedimenti restrittivi emanati da autorità statali o locali. Su questo argomento, la corte suprema sta esaminando il caso McDonald contro città di Chicago: Otis McDonald è un cittadino di Chicago che considera illegittimi i limiti imposti dalle autorità cittadine sulle armi da 27 anni a questa parte (tra i quali, una tassa sul possesso delle armi). «I diritti di cui godiamo come americani», ha commentato il legale di McDonald, Alan Gura, «ci devono tutelare a tutti i livelli di governo. Gli amministratori locali sono avvisati: il secondo emendamento è una normale parte della costituzione e sta arrivando anche nella vostra città».