La procuratrice contro Mark McCloskey rimossa dal caso

Ricordate la coppia di avvocati di Saint Louis che brandì le armi contro una invasione di manifestanti Blm? La procuratrice che ha istruito il processo contro il marito della coppia è stato rimosso, per aver fatto un uso politico del caso

Kim Gardner (in foto), la procuratrice che ha istruito il processo nei confronti di Mark Mc Closkey, il marito della coppia di avvocati che aveva brandito le armi contro alcuni manifestanti del movimento Blm che aveva fatto irruzione nella loro proprietà, è stata rimossa dall’incarico, insieme a tutto il suo staff, dal giudice circocrizionale Thomas Clark II.

La Gardner, prima afroamericana a ricoprire l’incarico di procuratore capo a Saint Louis, è stata licenziata per aver diffuso alcune e-mail di raccolta fondi per la sua campagna di rielezione, facendo esplicito riferimento al caso di Mark e Patricia McCloskey, prima che fosse loro mossa qualsiasi accusa: “fatti che sollevano una apparenza di scorrettezza e mettono a repentaglio il diritto dell’imputato a un processo equo”, ha commentato l’Associated press. Per il procedimento contro McCloskey, accusato di uso illegale dell’arma e di aver falsificato alcune prove, sarà nominato un procuratore speciale, mentre non cambierà nulla per la moglie Patricia, che ricade sotto un altro giudice.

Gli avvocati che si occupano della difesa della coppia avevano presentato la mozione per la rimozione della procuratrice lo scorso luglio, affermando fosse un evento senza precedenti per un procuratore discutere un caso non ancora andato in giudicato, tra i materiali per la propria campagna. Gli atti del tribunale hanno confermato che l’email è stata inviata tre giorni prima che la Gardner avesse presentato qualsiasi accusa penale nei confronti dei McCloskey.

La procuratrice si è difesa affermando che nelle e-mail aveva fatto riferimento ai McCloskey nel tentativo di difendersi dalle reazioni dei politici e dei media conservatori. Il giudice che l’ha rimossa ha, tuttavia, osservato nel suo provvedimento che “la signora Gardner aveva tutto il diritto di confutare le critiche, ma non era affatto necessario stigmatizzare, né tantomeno menzionare, i futuri imputati nella campagna. La giurisprudenza e le regole di condotta professionale lo vietano”.