L’India torna al 7,62 Nato?

Il 27 settembre scorso, l’India ha espresso una richiesta di informazioni (Rfi) per un nuovo fucile d’assalto in 7,62×51 Nato. Dopo il fallimento del programma nazionale Excalibur, evoluzione migliorata del fucile Insas (Indiam small arms system 5,56×45, in foto), l’India sembra aver nuovamente cambiato direzione in merito all’acquisizione del nuovo fucile d’assalto per le proprie forze armate

Il 27 settembre scorso, l’India ha espresso una richiesta di informazioni (Rfi) per un nuovo fucile d’assalto in 7,62×51 Nato. Dopo il fallimento del programma nazionale Excalibur, evoluzione migliorata del fucile Insas (Indiam small arms system 5,56×45, in foto), l’India sembra aver nuovamente cambiato direzione in merito all’acquisizione del nuovo fucile d’assalto per le proprie forze armate.

In questa richiesta che dovrebbe formalizzarsi in una richiesta di proposta ufficiale (Rfp –Request for proposal) nell’aprile del prossimo anno, vengono indicate le quantità di 185.000 fucili d’assalto con 65.000 di questi, da consegnarsi tra i quattro e i ventotto mesi dalla data dell’assegnazione del contratto.

Sempre nella richiesta, si richiede una precisione inferiore a 3 Moa a una distanza minima di 500 metri, la capacità di integrare i lanciagranate individuali sotto canna (Ubgl) prodotti dalla Indian ordnance factory di Trichy, mire integrate e ottica telescopica multifunzione, compatibilità con tutte le moderne mire e accessori e, di conseguenza, le interfacce adatte a integrarle.

L’India dunque, diventerebbe il terzo Paese che intende ritornare al 7,62×51 dopo Turchia e Pakistan: probabilmente anche l’orientamento di quest’ultimo, rivale storico dell’India, in merito al calibro, può aver influenzato tale scelta. Il titolo della notizia è dubitativo dato che l’India ha dimostrato spesso di cambiare velocemente opinione e orientamento in merito ai propri programmi militari.

Alcuni si sono interrogati sulle richieste di precisione della nuova ordinanza, ritenendo siano più da fucile per tiratore scelto che per fucile d’assalto ma, ricordiamo, oggi tali prestazioni sono alla portata di numerose armi in 7,62×51. Vero è che sono perlopiù versioni semiauto e che la sfida oggettiva è mantenere tali prestazioni in una piattaforma che all’occorrenza deve sparare in full-auto, ma non dovrebbe risultare una mission impossible per molti costruttori.

Interessante, viceversa, la richiesta di una “ottica telescopica multi funzione” che di fatto non specifica bene quali sarebbero le altre funzioni; a riflessione o meno con ingrandimenti (fissi o variabili) probabilmente 4x-6x e implementata da puntatori e/o telemetri laser. O magari qualcosa di più evoluto e complesso? È da vedere, anche, se quest’ottica avrà una certa proporzione rispetto alla quantità totale dei fucili o se sarà implementata su tutti i fucili di prossima adozione.