Ir dim tracer: quando il tracciante si fa… invisibile

Si chiamano “Ir dim tracer” e, soprattutto negli ultimi anni, si stanno diffondendo nei cataloghi delle principali aziende internazionali produttrici di munizioni per impiego militare. Sono nate da un progetto della Nammo Raufoss di oltre dieci anni or sono ma, più di recente, sono state presentate nelle ultime edizioni del salone Enforce tac di Norimberga anche da Sellier & Bellot e nel catalogo Rws defence & Law enforcement, parte del gruppo Ruag. Parliamo di cartucce traccianti “invisibili”, in quanto la tipica scia che serve per identificare la traiettoria del proiettile ha una combustione che produce quasi esclusivamente emissioni nello spettro infrarosso. Lo scopo di questo tipo di caricamento è quello dell’impiego notturno, da parte di forze speciali o anche da parte delle forze armate in generale, i cui operatori siano ovviamente provvisti di visori notturni. Il vantaggio tattico di questo munizionamento consiste nel fatto che, mentre gli operatori che lo utilizzano possono vedere le scie dei proiettili e, conseguentemente, orientare efficacemente il tiro, gli opponenti non possono identificare l’origine del tiro e, conseguentemente, la posizione degli attaccanti.

Questo tipo di munizioni ha ricevuto anche una codificazione cromatica unificata di identificazione, che consiste nella verniciatura della punta del proiettile in color lavanda.

La gamma prevede sia il 5,56×45, sia il 7,62×51, rispettivamente (dati Rws) con palla di 63 e 140 grs, la traccia Ir ha una gittata non inferiore a 600 metri per il 5,56 mm e 775 metri per il 7,62 mm. L’accensione del composto tracciante è praticamente immediata, consentendo l’impiego di questo tipo di munizioni anche in operazioni a corta distanza.