In gazzetta la proroga dei porti d’arma

Durata porto d'armi

È in Gazzetta ufficiale la proroga di novanta giorni oltre il 31 luglio di tutti i titoli di polizia (certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi)

Come avevamo annunciato lo scorso 25 aprile, è stato pubblicato su Gazzetta ufficiale n° 110 del 29 aprile il decreto-legge 17 marzo 2020, n° 18, coordinato con la legge di conversione 24 aprile 2020, n° 27.

Il provvedimento, noto come “Cura Italia”, contiene un complesso di misure volte a fronteggiare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da covid-19, che spaziano dal potenziamento del sistema sanitario alla giustizia, dal sostegno al mondo del lavoro al finanziamento delle imprese.

Tale decreto si occupa anche della proroga dei titoli di polizia e dunque dei porti d’arma al comma 2 dell’articolo 103 (Sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza), che riportiamo per comodità.

“2. Tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori di cui all’articolo 15 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2020, conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza. La disposizione di cui al periodo precedente si applica anche alle segnalazioni certificate di inizio attività, alle segnalazioni certificate di agibilità, nonché alle autorizzazioni paesaggistiche e alle autorizzazioni ambientali comunque denominate. Il medesimo termine si applica anche al ritiro dei titoli abilitativi edilizi comunque denominati rilasciati fino alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza”.

Dunque tutte le autorizzazioni di polizia sono prorogate nella loro validità per i 90 giorni successivi dalla cessazione dello stato di emergenza, fissata per ora al 31 luglio 2020. Presumibilmente, seguirà una circolare esplicativa da parte del ministero dell’Interno.