In arrivo regole certe per le ronde

In riferimento alla diffusione di notizie sulla nascita a Milano e in altre città di ronde di volontari per la vigilanza urbana, è in dirittura d’arrivo dal Ministero dell’Interno un regolamento specifico. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera da Fiorenza Sarzanini, le associazioni dei volontari non potranno utilizzare simboli e nomi che riportano a partiti politici, sarà proibito usare armi, strumenti come corde o manette, inserire nelle squadre … [

] In riferimento alla diffusione di notizie sulla nascita a Milano e in altre città di ronde di volontari per la vigilanza urbana, è in dirittura d’arrivo dal Ministero dell’Interno un regolamento specifico. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera da Fiorenza Sarzanini, le associazioni dei volontari non potranno utilizzare simboli e nomi che riportano a partiti politici, sarà proibito usare armi, strumenti come corde o manette, inserire nelle squadre persone con precedenti penali. Le regole imposte dal Viminale consentono di effettuare solo segnalazioni di illeciti e vietano in modo esplicito “ogni tipo di intervento, sia esso per l’identificazione o il controllo delle persone”. Ricordiamo che in caso di flagranza di reato l’articolo 383 del codice di procedura penale consente a qualunque cittadino di procedere a una arresto. Il testo del regolamento prevede anche di fissare “i requisiti, le modalità per la selezione e la formazione, gli ambiti applicativi (…”. Vediamo i punti essenziali. Per partecipare alle ronde bisognerà iscriversi in un registro, gestito dalle prefetture. Nella composizione delle squadre saranno privilegiate le guardie giurate e gli ex appartenenti alle forze dell’ordine. Anche se in possesso di licenza, non potranno portare con sé alcun tipo di arma, anche bianca. Divieto per manganelli, spray urticanti e “qualsiasi oggetto atto ad offendere”. L’attività da svolgere sarà “supporto al controllo del territorio” e per questo si è deciso di far dipendere le squadre dalla polizia locale. Ai comandi dovrà essere comunicato preventivamente il luogo che si intende vigilare e la fascia oraria e poi attendere il via libera “in modo da evitare sovrapposizioni negli stessi luoghi”. I componenti delle squadre, composte da tre a cinque persone “dovranno limitarsi alla segnalazione” delle situazioni di pericolo con telefonini o radiotrasmittenti collegate con le centrali operative. Senza esibire simboli ispirati a partiti, o attribuirsi nomi che abbiano lo stesso scopo, sarà proibito indossare uniformi militari o ispirate a formazioni politiche. Non si potranno utilizzare mezzi a motore, ma soltanto le biciclette, e soltanto in alcune zone. La foto è relativa all’attività dei City angels di Milano, associazione di Renato Furlan che dal 1996 vigila sulla sicurezza della metropoli e assite gli homeless. Armi e Tiro si è occupata dell’argomento sul numero di aprile 2009 con l’inchiesta “Ronde o angeli custodi?” di Gilberto Cervellati dove si è seguita l’attività notturna di una squadra dei City angels di Bologna. [

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