Il comitato scrive all’Imco

Il presidente del Comitato direttiva 477, Giulio Magnani, ha inviato un comunicato a tutti i parlamentari del comitato Imco (protezione dei consumatori e mercato interno) del Parlamento europeo. Nel documento, oltre a fare un riassunto dell’attuale situazione concernente lo sciagurato progetto di direttiva europea “disarmista”, si rappresentano anche le proposte del comitato. Quali?

Il presidente del Comitato direttiva 477, Giulio Magnani, ha inviato un comunicato a tutti i parlamentari del comitato Imco (protezione dei consumatori e mercato interno) del Parlamento europeo. Nel documento, oltre a fare un riassunto dell'attuale situazione concernente lo sciagurato progetto di direttiva europea "disarmista", si rappresentano anche le proposte del comitato che, ricordiamo, fa parte del collettivo Firearms united. In particolare, la posizione del comitato è di considerare i collezionisti esenti dai contenuti della nuova proposta di direttiva, in riconoscimento della assolutamente nulla pericolosità sociale di tale categoria; per quanto riguarda l'obbligo di marcatura delle parti fondamentali, il parere del comitato è quello di scongiurare in ogni caso l'obbligo di retro-marcatura di armi già prodotte prima dell'entrata in vigore della direttiva; sulla proposta di stabilire requisiti psicofisici e controlli medici minimi standardizzati, il comitato  è del parere di lasciare la regolazione della materia ai singoli Stati membri, come è oggi; sulla spinosa questione delle armi semiautomatiche ad alta capacità, la proposta del comitato è che restino tutte in categoria B e che ai tiratori sportivi siano in ogni caso consentiti l'acquisto, la detenzione e l'uso di caricatori ad alta capacità. Sulla questione delle repliche ad avancarica, il comitato propone che siano esenti dall'applicazione della direttiva (come oggi), così come lo sono le armi originali d'epoca. Sulla questione della disattivazione delle armi, infine, il comitato ha fatto notare che i problemi riscontrati con il regolamento entrato in vigore lo scorso 8 aprile sono dovuti al fatto che le autorità non hanno consultato gli esperti dei vari Paesi membri. Per questo motivo, il comitato appoggia la revisione del regolamento, dopo consultazioni con i portatori di interessi. 

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