Fiocchi festeggia il Biathlon italiano

Stefano Fiocchi, Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Marzio Maccacaro.
Gli azzurri del Biathlon, Lisa Vittozzi e Dominik Windisch, a Lecco con le medaglie vinte all'Olimpiade invernale in Corea del Sud, utilizzando le munizioni prodotte dalla ditta lombarda Non solo Tiro a volo, ma anche Biathlon. Le soddisfazioni a Cinque cerchi per Fiocchi munizioni sono arrivate anche alle ultime Olimpiadi Invernali, grazie alle due medaglie di bronzo raccolte dagli atleti della disciplina che combina sci di fondo e Tiro a segno. Nella storica sede di Lecco, accolti da una rappresentanza dell'azienda guidata dal presidente Stefano Fiocchi e dal direttore commerciale Marzio Macaccaro, sono arrivati Dominik Windisch e Lisa Vittozzi assieme al direttore tecnico delle nazionali Fabrizio Curtaz.
L'altoatesino a Pyeongchang 2018 si è fregiato della medaglia individuale nella sprint maschile e insieme a tutta la staffetta mista
, composta oltre che da lui e dalla biathleta di Sappada appunto, anche da Lukas Hofer e Dorothea Wierer, anche della medaglia a squadre bissando nella circostanza l'esito di Sochi 2014.
Un risultato che ha confermato la crescita del movimento nostrano e l'idea di proseguire il rapporto con il marchio produttore di munizioni, che ormai dura quasi da trent'anni: "Siamo molto contenti per come è andata la stagione ed in particolare l'evento olimpico – hanno commentato gli azzurri – sappiamo che Fiocchi si impegna per fornirci il meglio e metterci nelle condizioni ideali per sparare al poligono, una delle fasi più importanti e delicate delle nostre gare".
"La ricerca e lo sviluppo delle munizioni legate al biathlon non sono cose facile, anche per via del fattore climatico e delle temperature di gara – ha affermato il management aziendale – ma sapere che il nostro lavoro è apprezzato dalla nazionale italiana, e non solo, ci gratifica. I risultati che stanno arrivando, poi, sono un'ulteriore spinta in più".
Per Windisch e Vittozzi dopo una mattinata con la stampa, nel pomeriggio c'è stato anche modo di visitare lo stabilimento andando a "toccare con mano" la produzione vera e propria del prodotto che poi viene innestato all'interno delle carabine in gara.

Foto: YAK agency