I dem si dividono, slitta il voto sulle armi “d’assalto”

I leader del partito democratico alla camera dei rappresentanti statunitense hanno ritirato le votazioni programmate per questa settimana (l’ultima disponibile prima della pausa estiva), su una serie di pacchetti di legge incentrati sulla sicurezza pubblica, in testa ai quali figurava il numero 1808, relativo alla messa al bando delle armi cosiddette “d’assalto”.

Sembra che la decisione di ritirare la votazione sia stata presa dopo aver constatato, in seguito a una audizione sulla attribuzione di responsabilità ai produttori di armi per le stragi di massa, che la maggioranza già piuttosto risicata sulle norme proibizioniste in materia di armi (soli 5 deputati), si sarebbe ulteriormente assottigliata. In particolare, alcuni deputati dem avrebbero palesato la propria contrarietà al progetto di messa al bando delle armi “d’assalto”, tra i quali il rappresentante del Texas, Henry Cuellar, e quello dell’Oregon, Kurt Schrader. Per non parlare del fatto che, una volta giunto in Senato, il provvedimento avrebbe contato su una fortissima opposizione repubblicana.

Il deputato repubblicano dell’Ohio, Jim Jordan, ha commentato i voti ritirati parlando di “una vittoria per la libertà, per il popolo americano e per la Costituzione”.

Il collega di partito per il Kentucky, James Comer, ha aggiunto: “È diventato chiaro che i due partiti a Washington hanno soluzioni molto diverse per porre fine all’ondata di criminalità violenta in tutta la nazione. I repubblicani vogliono prendere di mira i criminali. I democratici vogliono prendere di mira i legittimi proprietari di armi e portare via le loro armi”.

Al di là della diatriba sempre più polarizzata sulla normativa in materia di armi, a determinare il ritiro del pacchetto di votazioni previste è stata anche la discussione interna al partito democratico in merito al progetto di legge a sostegno delle polizie locali, che faceva parte delle misure previste al voto. In particolare, il partito democratico si trova spaccato al proprio interno tra chi continua a sostenere il concetto di “defund the police” (cioè diminuire i fondi destinati alle forze dell’ordine, accusate di violenza e razzismo) e chi invece teme che le critiche espresse in particolare dalle comunità locali circa l’inerzia del partito democratico sulla lotta alla criminalità possano determinare una batosta nelle elezioni di mid term.

Il partito democratico ha, comunque, annunciato che tornerà su questi temi alla riapertura dei lavori della camera, quindi non si tratta comunque di una archiviazione definitiva della questione.