I cacciatori trentini contrastano il bracconaggio

Un altro “colpo” messo a segno dall’Associazione cacciatori trentini, i cui guardiacaccia hanno catturato un bracconiere in piena attività (in foto la carabina e le cartucce sequestrate) nei dintorni del paese di Flavon, in Val di Non

Un altro “colpo” messo a segno dall’Associazione cacciatori trentini, i cui guardiacaccia hanno catturato un bracconiere in piena attività (in foto la carabina e le cartucce sequestrate) nei dintorni del paese di Flavon, in Val di Non. 

Purtroppo in questa occasione va segnalato che il bracconiere è un socio dell’Act, titolare di permesso di caccia. Ma l’operazione è nata proprio da una segnalazione dei cacciati locali, a ulteriore dimostrazione di come il mondo venatorio trentino non tolleri più “mele marce” al suo interno e si muova, a tutti i livelli, per individuare, denunciare e reprimere il bracconaggio. Perché il bracconaggio è considerato ormai intollerabile è viene messo ai margini, anche del punto di vista culturale, dagli stessi cacciatori.

Il presidente dell’Associazione, Gianpaolo Sassudelli, nel congratularsi con il tecnico e il guardiacaccia protagonisti dell’operazione, ha espresso grande soddisfazione per il fatto che siano stati proprio i cacciatori del luogo a segnalare atteggiamenti sospetti sul loro territorio.

Luigi Casanova, notissimo ambientalista, in un recente intervento sulla stampa locale (“Ben venga il dialogo fra cacciatori e ambientalisti” in QuestoTrentino n. 6, giugno 2010) ha sostenuto con forza il ruolo dei Guardiacaccia dell’Associazione cacciatori, che a suo parere andrebbe potenziato trasferendogli anche competenze di polizia giudiziaria. I cacciatori trentini, grati finalmente di questo riconoscimento, non possono che essere d’accordo.