Gpg: tamponi e indennità di malattie infettive

Il presidente dell’Associazione guardie giurate, Giuseppe Alviti, continua la sua battaglia per tutelare la salute delle Gpg in questi drammatici giorni

Dopo la notizia della positività al Covid-19 di guardie particolari giurate di un istituto di vigilanza, il presidente nazionale dell’Associazione guardie particolari giurate, Giuseppe Alviti, ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza “di dare ordine alle Asl di competenza in ambito nazionale di effettuare tamponi a tutto il personale guardie giurate in servizio in ogni ospedale,supermercato e siti sensibili sul nostro territorio che vedono Gpg impegnate nella tutela della sicurezza”.

Ai governatori delle regioni italiane, agli assessori regionali alla Salute, agli assessori comunali delle politiche sociali e ai sindaci, nonché alle strutture sanitarie pubbliche e private, Alviti ha invece inviato una richiesta, per garantire che alle guardie giurate che operano durante l’emergenza Coronavirus sia riconosciuta l’indennità di malattie infettive e l’infortunio in caso di positività del tampone.

“La situazione che si è venuta a configurare con il Covid-19, di eventuali errori e inadempienze da parte dei responsabili di struttura verso gli stessi operatori è a rischio di azioni giudiziarie. Non affermiamo nulla di nuovo, il personale è impiegato in ambito nazionale in prima linea, incidendo pesantemente sulla vita privata e lavorativa e sulla salute degli stessi operatori che, ogni giorno, manifestano una insofferenza e difficoltà crescente a svolgere pienamente e in serenità il proprio compito, nonostante il costante impegno. Per questo motivo si ritiene opportuno provvedere all’estensione del riconoscimento dell’indennità contrattuale di malattia infettiva a tutto il personale indipendentemente dalla qualifica di appartenenza, impegnato durante l’epidemia di Covid-19. Denunciamo con forza il comportamento delle aziende e delle strutture che in un momento di estrema emergenza, non riconoscono gli incentivi dovuti a tutti gli operatori che operano in prima linea contro il Coronavirus. Tale stato di cose va impedito, non più tollerato e contrastato nelle sedi opportune, con tutti i mezzi, e come organizzazione sindacale vogliamo denunciare a voce alta, il silenzio di chi rappresenta questa situazione. Chiediamo che le risorse stanziate dal Governo siano immediatamente utilizzate al fine di costituire e formare delle “seconde linee” anche a tutela e in aiuto di tutti i colleghi che da settimane già contrastano la pandemia nei reparti più esposti”. Alviti rappresenta anche “la necessità di approvvigionamento urgente, adeguato e continuo di tutti i Dpi di primo e secondo livello per tutti gli operatori fondamentali per il lavoro in sicurezza di chi ogni giorno opera per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Auspicando infine che le Regioni emanino tempestivamente linee guida comuni, per evitare il comportamento difforme o parziale delle aziende e strutture private e soprattutto investa risorse aggiuntive regionali da destinare a ogni singola Azienda sanitaria regionale e strutture residenziali per garantire questo diritto”.