Gioielliere accoltellato in casa

Un gioielliere di 64 anni accoltellato a un polmone da un ladro penetrato in casa riporta di schiacciante attualità la questione legittima difesa

È finito veramente male, per il padrone di casa, un tentativo di furto perpetrato in una lussuosa abitazione di Brescia: il proprietario, un gioielliere di 64 anni, è finito in ospedale con tre coltellate al torso (una delle quali ha perforato un polmone) dopo che la scorsa notte ha sorpreso un ladro nella sua abitazione. Il coltello utilizzato per l’aggressione è stato abbandonato sul posto e sarà esaminato dagli inquirenti per cercare tracce utili a risalire al malvivente, che è fuggito. Il proprietario di casa è riuscito a chiamare i soccorsi ed è stato trasportato in ospedale, dove si trova ricoverato in condizioni serie, ma non in pericolo di vita.

Il primo commento politico sull’accaduto è stato rilasciato dall’onorevole Paolo Grimoldi della Lega, che dopo aver espresso solidarietà alla vittima ha dichiarato: “stupisce che la sinistra che si indigna per la legittima difesa, che esplode di comunicati e interviste quando un cittadino in casa propria difendendosi ferisce un rapinatore, oggi tace. Silenzio della sinistra quando è la vittima a rischiare la pelle? Parlate solo quando a farsi male è il rapinatore straniero? Noi stiamo dalla parte delle vittime, dei cittadini, mai da quella di chi delinque e tenta di uccidere”.

Questo tragico avvenimento è purtroppo il peggior tipo di lezione (perché fatta sulla pelle di un cittadino onesto) che le anime belle e i benpensanti potessero ricevere. Quelli (ricordate?) del “bisogna chiamare le forze dell’ordine”, quelli del “mai farsi giustizia da sé”, quelli del “tanto i reati stanno diminuendo” e così via.

Ebbene, forse con un esempio di sangue si riuscirà a far entrare in certe zucche di porfido (ma è impresa vana) alcuni piccoli dettagli che forse sono a loro sfuggiti. Tra questi:

  • Quando ci si trova a fronteggiare un intruso, nel cuore della notte e nell’intimità della propria casa, non c’è il tempo di chiamare la polizia, perché la vicenda si conclude purtroppo spesso in una frazione di secondo. Solo una persona di titanica superficialità e ingenuità (per non dir di peggio) può pensare che sia possibile afferrare il telefono e comporre un qualsiasi numero mentre si viene accoltellati, aggrediti o in altro modo brutalizzati da un intruso;
  • Farsi “giustizia da sé” è una cosa diversa dalla legittima difesa. In quest’ultimo caso, semplicemente, si lotta per la vita. E scusate tanto…
  • I reati staranno anche diminuendo, ma l’incidenza del comportamento violento da parte di intrusi scoperti nelle case è tuttora significativa. Fermo restando che una norma di civiltà e buon senso, come tutte le leggi, deve essere generale e astratta e applicarsi sia nel caso in cui vi siano 100 casi al giorno, sia un caso ogni cento anni. L’omicidio (per esempio) viene punito allo stesso modo sia che si verifichi un caso ogni cent’anni, sia che se ne verifichino cento al giorno. Quindi, una normativa moderna e realmente capace di tutelare le vittime di un atto criminale, è necessaria sia che le intrusioni domestiche siano poche, sia che siano tante, sia che siano pochissime, sia che siano tantissime.