Genova: vigili “arruolati” contro la criminalità?

Un accordo tra Ministero dell’Interno, comune di Genova e regione Liguria per ampliare i compiti della polizia locale. Ma c’è già qualche voce critica Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato alla prefettura di Genova un accordo che formalizza il coinvolgimento e l’impiego della polizia locale nel contrasto alla criminalità diffusa e al controllo del territorio. I fondi necessari arriveranno dalla Regione, così ripartiti: 400 mila euro per la città di Genova, altri 600 mila per il resto dei comuni liguri con oltre 15 mila abitanti (per un massimo di 60 mila euro a progetto). Questi fondi dovranno essere destinati a “investimenti di promozione della sicurezza, sorveglianza di litorali, parchi, aree pedonali e spiagge, videosorveglianza mobile”, oltre ovviamente alla formazione del personale. Il numero unico di emergenza “112” sarà collegato anche con il comando, le sedi e le pattuglie della polizia locale, per un loro coinvolgimento negli interventi. Nello specifico, la cooperazione con le forze dell’ordine verterà su “disciplina della circolazione stradale, modalità di gestione delle sale operative, controllo del territorio ai fini della tutela della sicurezza urbana, utilizzo della videosorveglianza, nuove fenomenologie criminali, polizia di prossimità e normativa sul contrasto all’immigrazione irregolare”.
La prima reazione a questa iniziativa non è particolarmente positiva ed è quella del portavoce del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia), Roberto Traverso, il quale ha commentato: “Non si può localizzare le competenze dello Stato sulla sicurezza, riconoscendo addirittura competenze investigative anche alla polizia municipale senza rafforzare gli organici di chi combatte la mafia che ha in mano spaccio di droga, estorsione, prostituzione”.