Galan, Beccalossi e Donazzan difendono la caccia

“Lecito battersi per l’abolizione della caccia, ma anche se i cacciatori sono una minoranza, in democrazia le minoranze vanno rispettate”. Sono le parole del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ribadisce la sua posizione favorevole alla caccia dopo la proposta del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, di abolirla durante la presentazione del manifesto ‘La coscienza degli animali’, tra i punti del quale c’e’ appunto la proposta di abolire la caccia. “Nella vera cac

“Lecito battersi per l’abolizione della caccia, ma anche se i cacciatori sono una minoranza, in democrazia le minoranze vanno rispettate”. Sono le parole del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ribadisce la sua posizione favorevole alla caccia dopo la proposta del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, di abolirla durante la presentazione del manifesto ‘La coscienza degli animali’, tra i punti del quale c’e’ appunto la proposta di abolire la caccia. “Nella vera caccia”, commenta Galan “c’è l’amore per la natura e la tutela di tutto ciò che a essa appartiene, a iniziare dalla fauna”.

“Non mi risulta che l’abolizione della caccia sia nel programma che il Popolo della libertà ha presentato agli elettori, né mi sembra sia argomento inserito nei piani d’azione del governo Berlusconi”. Così Viviana Beccalossi, capogruppo Pdl in Commissione Agricoltura alla camera. “Considerato che due giorni fa il Senato ha approvato la legge comunitaria nella quale sono contemplate anche le norme sulla caccia in deroga, e sentite le parole del ministro Galan con deleghe all’Agricoltura e alla Caccia, che nel suo primo intervento in Commissione Agricoltura ieri ha confermato l’intenzione di sostenere una caccia ecocompatibile e rispettosa, mi sembra irreale la proposta del ministro Brambilla”. “Credo”, conclude Viviana Beccalossi, “che si possa pensare alla caccia come a un’attività utile all’ambiente che ci ospita. Devono chiaramente essere rispettate le regole introdotte per consentire il ripopolamento delle specie, il rispetto delle aree verdi e tutti quegli accorgimenti utili a preservare in modo certo il nostro ecosistema insieme alle sue biodiversità”.

L’assessore veneto all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, ha chiesto addirittura le dimissioni del ministro Brambilla perché contraria al programma di governo: “Invito il ministro Brambilla a dimettersi, perché una rappresentante del Pdl, eletta con il consenso ricevuto su un programma di Governo, non può permettersi di dire l’esatto contrario”.

Donazzan sottolinea come: “Il Pdl aveva espressamente messo nel proprio programma elettorale la modifica della Legge nazionale sulla caccia per avvicinarla alla normativa europea, che non solo è meno restrittiva di quella italiana, ma è decisamente più rispettosa delle tradizioni secolari legate alla cultura rurale ed all’attività venatoria”.

“Rispetto”, conclude l’assessore regionale, “la posizione personale di Michela Vittoria Brambilla, ma pretendo da un ministro del mio partito intelligenza e rispetto politico”.