Elezioni: occhio all’errore!

Domenica prossima, quasi 50 milioni di italiani messi alla prova da un sistema elettorale a dir poco complesso: alcuni consigli pratici per non farsi annullare il voto. E c’è anche la nuova scheda anti-frode Sono più di 50 milioni (per la precisione, 47 milioni 11 mila 309 residenti in Italia, di cui 22 milioni 569 mila 269 uomini e 24 milioni 442 mila 40 donne, ai quali vanno aggiunti i 3 milioni di residenti all’estero che hanno diritto al voto) gli elettori italiani che domenica prossima sono chiamati al voto per rinnovare camera e senato: tra loro, anche centinaia di migliaia di appassionati di armi, tiratori, cacciatori, collezionisti che, con le loro famiglie, rappresentano un bel campione dell’Italia che domenica si recherà ai seggi. Le elezioni di quest’anno, oltre a rappresentare un importante crocevia politico, metteranno a dura a prova anche l’attenzione, e la pazienza, degli italiani: il nuovo sistema di voto, il famigerato Rosatellum, farà il suo debutto proprio domenica prossima e raramente gli italiani si sono trovati di fronte a una tale “mostruosità”, partorita dalla testa (ma la cosa drammatica è che le teste erano senza dubbio più di una…) di chi voleva rendere la vita davvero difficile. Il rischio? Vedersi annullare la scheda in fase di scrutinio. Vediamo alcuni consigli pratici per evitare questa eventualità, anche perché è buona cosa che gli appassionati di armi non “sprechino” il loro voto per motivi procedurali.

Occhio al voto disgiunto!
Sulle schede (sia quella del senato, scheda gialla, sia quella della camera, scheda rosa) l’elettore troverà i nomi dei candidati nel collegio uninominale di appartenenza e il contrassegno della lista o della coalizione di liste che lo sostengono. Accanto ai simboli delle singole liste sono riportati i nomi (minimo 2, massimo 4) dei candidati nel collegio plurinominale, i cosiddetti listini proporzionali indicati dai partiti.
Perché il voto sia valido, bisogna tracciare un segno sul nome di un candidato al collegio uninominale oppure sul simbolo della lista o di una delle liste che lo sostengono. Il voto sarà ritenuto valido anche se i segni saranno due: uno sul nome del candidato all’uninominale e uno sulla lista o su una delle liste a lui collegato. Non si possono esprimere preferenze sui singoli candidati della lista proporzionale.
Attenzione, però: non è ammesso il voto disgiunto (come, invece, avviene per le elezioni regionali). Si ha voto disgiunto quando l’elettore vota una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato scelto nell’uninominale.

La scheda anti-frode
Come se non bastasse la complicazione di una scheda per nulla intuitiva, domenica prossima gli italiani si troveranno a fare i conti anche con un’altra novità: la nuova legge elettorale ha previsto l’introduzione di un tagliando antifrode, con un codice progressivo alfanumerico generato in serie, che sarà verificato dallo scrutatore dopo il voto. L’elettore, dunque, non dovrà più inserire la scheda nell'urna, ma dovrà consegnarla al presidente di sezione, il quale staccherà il tagliando dalla scheda e confronterà il codice con quello appuntato prima che l’elettore entri in cabina. Soltanto dopo questo, controllo il presidente della sezione inserirà nell’urna la scheda che, senza il tagliando, tornerà a essere anonima. L’obiettivo è impedire il voto di scambio, evitando che il cittadino porti con sé e consegni schede contraffate, compilate fuori dal seggio.