Ddl Pisanu, primi commenti dalla Fidc

In risposta al disegno di legge messo a punto dal consiglio dei ministri, il presidente nazionale della Federcaccia, Franco Timo, ha espresso alcune impressioni che qui riportiamo: “Non vorremmo trovarci ancora una volta di fronte a un provvedimento frutto delle spinte emozionali. Alcuni degli articoli, ancorché vaghi in attesa di un regolamento attuativo e/o di altro decreto, creerebbero profondi disagi a una categoria che spesso ha pagato per colpa di una generica v… In risposta al disegno di legge messo a punto dal consiglio dei ministri, il presidente nazionale della Federcaccia, Franco Timo, ha espresso alcune impressioni che qui riportiamo: “Non vorremmo trovarci ancora una volta di fronte a un provvedimento frutto delle spinte emozionali. Alcuni degli articoli, ancorché vaghi in attesa di un regolamento attuativo e/o di altro decreto, creerebbero profondi disagi a una categoria che spesso ha pagato per colpa di una generica volontà repressiva. Ad esempio, la norma che sottopone la concessione della licenza al ‘sufficiente affidamento’ di non abusare delle armi introduce un elemento di preoccupante discrezionalità. Così come il conseguimento periodico dell’idoneità psicofisica, da ottenersi dopo esami i cui criteri verranno stabiliti di concerto tra il ministro della Salute e quello degli Interni, crea un’ennesima ‘spada di Damocle’. E che dire del divieto di locazione e comodato delle armi, pratica estremamente diffusa nell’ ambito tiravolistico, o della sospensione della licenza in caso di condanne non passate in giudicato, norma che lede i più consolidati diritti dell’imputato? Confidiamo in una serena valutazione da parte del Governo dei risvolti gratuitamente punitivi di una legge così concepita. O che, in caso di approvazione, il conseguente decreto attuativo elimini pericolosi margini di discrezionalità che renderebbero incerta la sua applicazione eliminando quella certezza del diritto di cui tutti i cittadini compresi i cacciatori devono essere certi”.