Cncn: allarmismi inutili sulla preapertura

Il Comitato nazionale Caccia e Natura spiega: “si tratta solo di due giornate di caccia, stabilite nel rispetto delle normative italiana ed europea e in seguito al parere dell’ispra. Va ricordato che l’italia non ha subito alcuna procedura di infrazione per le preaperture”

La preapertura della caccia, che desta molte preoccupazioni nel mondo ambientalista, consiste in media solo in un paio di giornate di caccia in più, possibili tra l’1 e 18 settembre, giorno dell’apertura ufficiale, ma in realtà la maggior parte delle regioni concede le ulteriori due giornate tra l’1 e il 10 settembre.
Inoltre la pre apertura non è determinata in modo autonomo dalle regioni o dagli interessati, ma fa seguito a un parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ed è concessa nel rispetto sia della normativa nazionale che quella internazionale: infatti le pre aperture sono previste dalla Legge italiana 157/92 sempre nel rispetto della Direttiva Europea Uccelli (09/147UE), e delle date previste dal documento Ornis Key Concepts elaborato dall’Unione Europea.
Il principio che sottintende alla pre apertura è quello indicato anche nella comunitaria 2009-2010, ovvero la flessibilità dei calendari venatori a seconda delle specie: ogni specie ha dei tempi di migrazione e riproduzione differenti a seconda del territorio considerato, quindi i periodi di tutela e di possibile caccia variano a seconda dei paesi e delle regioni.
Va ricordato tra l’altro che l’Italia non ha subito alcuna procedura di infrazione per le preaperture.
L’Italia, infine, è uno dei Paesi che ha il calendario venatorio più breve, dato che in molti Stati dell’Unione Europea a noi vicini si caccia anche in tutto il mese di agosto.
Riteniamo quindi che l’allarmismo del mondo ambientalista sia eccessivo e infondato perché nessuna specie è minacciata e tutte sono invece protette dalle normative nazionali e internazionali, nel rispetto delle quali le preaperture sono state stabilite.