Ci semplificano la vita?

«Credo sia una buona notizia per voi». Per noi lo è anche il semplice fatto che un ministro della repubblica si rechi in visita ufficiale all’Exa. Finora unico nei ventotto anni di storia della fiera di Brescia, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, lo ha fatto. E poco importa che fosse il giorno dell’allestimento, alla vigilia di Exa. O che fosse venerdì 17 (aprile). Ma la notizia importante è che meno di un mese fa il ministro ha ricevuto una delega… «Credo sia una buona notizia per voi». Per noi lo è anche il semplice fatto che un ministro della repubblica si rechi in visita ufficiale all’Exa. Finora unico nei ventotto anni di storia della fiera di Brescia, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, lo ha fatto. E poco importa che fosse il giorno dell’allestimento, alla vigilia di Exa. O che fosse venerdì 17 (aprile). Ma la notizia importante è che meno di un mese fa il ministro ha ricevuto una delegazione dei produttori e artigiani armieri e ha deciso di riunire un “tavolo tecnico” (il nome è brutto, ma speriamo gli effetti siano bellissimi) con tutti i ministeri interessati, «perché si possano semplificare tutte le procedure che riguardano le armi. Gli imprenditori finora hanno patito un doppio danno a causa della burocrazia: di competitività e di incertezza». Scajola era ministro dell’Interno quando fu emanato il regolamento di esecuzione della legge che ha liberalizzato le armi di modesta capacità offensiva. All’epoca non ebbe parte decisiva, ma in ogni caso, del suo passaggio in quel ministero così importante per noi, non si ricordano danni. E si dice che abbia praticato un po’ di tiro al piattello. Al tavolo siederanno funzionari dei ministeri della Semplificazione normativa, Pubblica amministrazione e innovazione, Esteri, Difesa, Interno. E il ministero dello Sviluppo economico coordinerà il lavoro con l’obiettivo di snellire a giro d’orizzonte una macchina burocratica che in quello armiero incide per il doppio rispetto agli altri settori. «Le cose si risolvono, in pochi, con risposte immediate da quelli che sono seduti lì». Lo so, lo so che siete preoccupati per “invenzioni” strane. Ma Scajola mi ha subito tranquillizzato: «Nessuno stravolgimento, dobbiamo solo eliminare gli aspetti anacronistici e che rendono complicata la vita anche del cittadino, non solo di produttori o commercianti». Parla bene Scajola e parlano bene i politici, ma noi siamo qui per controllare che dalle parole si passi ai fatti. Anzi, sarà compito dell’Associazione nazionale produttori armi e munizioni (Anpam) e del Consorzio armaioli bresciani (Cab) vigilare attentamente e fornire suggerimenti e indicazioni. Scajola, tra l’altro, mi è parso aggiornato e ottimista, anche nei confronti della revisione della legge sulla caccia da parte del suo corregionale Franco Orsi e sull’istituzione del Distretto della armi. Leggerete più nel dettaglio all’interno del fascicolo. Ma c’è di più. Il ministro ha sgomberato il campo dai dubbi che spesso assalgono gli imprenditori e noi cittadini appassionati: «Da parte del governo Berlusconi e del mio ministero nessuna pregiudiziale negativa per il settore armiero, anzi lo riteniamo fondamentale non solo per l’economia bresciana, ma anche nazionale perché punto di eccellenza. Siamo orgogliosi dei marchi italiani che si affermano e che sono i migliori ambasciatori del Paese». Insomma, un po’ di ottimismo. Sarò visionario o eccessivo? Vedremo.