Cacciatori e radio: occorre la Dia

La Confederazione dei cacciatori toscani ha diffuso un comunicato nel quale ricorda gli adempimenti previsti dalla normativa sui dispositivi radio a corto raggio, utilizzati anche dai cacciatori

Riceviamo dalla Confederazione dei cacciatori toscani e pubblichiamo:

Come ogni anno, con l’inizio della stagione venatoria giungono numerose richieste di chiarimento sull’uso degli apparati a debole potenza (CB – Pmr446) e sugli obblighi da ottemperare per il loro utilizzo.

Fermo restando la corretta utilizzazione compatibilmente alla normativa vigente per l’esercizio venatorio e vista anche l’importanza che tali strumenti possono garantire per la prevenzione e le emergenze di pronto soccorso, la Confederazione cacciatori toscani ritiene importante riportare le principali disposizioni contenute nella circolare emanata dal ministero dello Sviluppo economico (Ispettorato territoriale della Toscana) in ottemperanza al Decreto Legislativo 259/03, articolo 105, comma 1 lettera p.

Sia per la banda Cb (banda cittadina), sia per l’utilizzo di apparati Pmr (Personal Mobile Radio) e Srd (Short range devices) è necessario che l’utilizzatore presenti all’ispettorato competente per residenza, la Dichiarazione di inizio attività, debitamente compilata in tutte le sue parti e completa degli allegati descritti nel modulo stesso. Si fa presente che unitamente alla domanda occorrerà attestare l’avvenuto versamento del contributo di Euro 12,00 ed allegare fotocopia del documento d’identità in corso di validità. Va sempre utilizzata la modulistica relativa alla propria regione di appartenenza. Gli apparati Lpd (Low personal device) operanti nella banda di frequenza 433-435 Mhz non necessitano di alcuna dichiarazione e contributo. L’utente che acquista o detiene uno o più dei suddetti apparecchi è tenuto ad effettuare comunicazione all’Ispettorato territoriale di competenza, tramite la dichiarazione Dia. Tale dichiarazione è “ad personam” e, a differenza della vecchia concessione all’uso del Cb (la quale si estendeva ai familiari conviventi), l’attività di radiotrasmissione è considerata oggi afferente al “singolo” soggetto. Il titolare della stessa pertanto non può dare in uso i suoi apparati a un soggetto privo di dichiarazione. La dichiarazione contiene le informazioni anagrafiche, le indicazioni inerenti le caratteristiche degli apparati da impiegare e l’impegno a osservare specifici obblighi quali il pagamento del contributo annuale, l’osservanza delle norme di sicurezza, di protezione ambientale, di salute della popolazione e urbanistiche. Non è inoltre consentita l’attività a chi abbia riportato condanna per delitti non colposi a pena restrittiva superiore a due anni, ovvero sia stato sottoposto a misure di prevenzione, finché durano gli effetti dei provvedimenti e sempreché non sia intervenuta sentenza di riabilitazione (art. 145 comma 2). È importante conservare copia della Dichiarazione presentata e le ricevute dei versamenti annuali, per l’eventuale esibizione agli Organi di controllo. Si specifica, inoltre, che ogni variazione degli elementi, di cui alla dichiarazione e alla relativa documentazione, deve essere tempestivamente comunicata all’Ispettorato territoriale. La dichiarazione può essere spedita tramite posta, all’indirizzo “Ministero dello Sviluppo Economico Ispettorato Territoriale Toscana via Pellicceria 3 50123 Firenze”, trasmessa via email all’indirizzo dgat.div02.isptsc@pec.mise.gov.it o via fax al numero 055.27.24.340, oppure consegnata a mano presso gli sportelli Urp della Toscana nei seguenti giorni: lunedì Urp Grosseto ore 9/12.30 – martedì Urp Arezzo ore 8.30/12.30, mercoledì Urp Pisa ore 9.30/12.30 – giovedì Urp Firenze ore 9/13.

L’utente deve versare, indipendentemente dal numero degli apparati in uso, un contributo annuo, compreso l’anno in cui è stata presentata la dichiarazione di cui all’articolo 145 del citato D.Lgs. 259/2003, di Euro 12,00, entro il 31 dicembre, con proroga di un mese di ogni anno (anno solare) a titolo di rimborso dei costi sostenuti dal Ministero per le attività di vigilanza, verifica e controllo. Il versamento può essere effettuato su C/C n. n.100503 intestato alla Tesoreria provinciale dello Stato – Sez. di Firenze indicando nella causale l’anno di riferimento dell’importo pagato oppure tramite bonifico bancario: cod. IBAN IT49 Y076 0102 8000 00000100 503. Nella causale del bonifico è opportuno inserire con esattezza il nominativo completo, indirizzo e anno di riferimento del canone, utili per la registrazione dell’avvenuto pagamento, in quanto bollettini con nominativi multipli o senza nominativo saranno invalidati. L’uso della banda cittadina è consentita finché si paga il contributo. Qualora si decida di cessare tale attività è sufficiente sospendere il pagamento del canone annuale di Euro 12,00, facendo automaticamente decadere la Dichiarazione d’inizio attività. È opportuno altresì comunicare, anche via mail, la disdetta d’utilizzo all’Ispettorato.

Importante sottolineare che un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio può richiedere al possessore di apparati radiotrasmittenti di esibire la documentazione attestante la titolarità all’uso degli stessi, ed eseguire verifiche specifiche sulla rispondenza degli apparati in possesso alle caratteristiche, omologazione e condizioni di legge. Per questo l’utente è obbligato a esibire copia della Dichiarazione (Dia) e copia della ricevuta dell’avvenuto pagamento del contributo annuale corrente. La vigilanza è svolta anche dalle Autorità di polizia giudiziaria, come nel caso di controlli stradali, poiché l’utente può utilizzare l’apparato sull’auto con appositi sistemi riceventi (antenne omnidirezionali 27 Mhz) facilmente individuabili dalle forze dell’ordine.

In allegato, si può scaricare il facsimile del modulo per la dichiarazione di uso degli apparati in questione.