Caccia in deroga ok per la Lombardia

Se il provvedimento non sarà ancora una volta “impallinato” dalla Corte Costituzionale o dal Tar, da settembre i cacciatori lombardi potranno sparare anche a storni, fringuelli, peppole, pispole e frosoni. Lo ha stabilito il provvedimento sulla caccia in deroga approvato dal Consiglio regionale a scrutinio segreto con 39 voti favorevoli, 12 voti contrari e 3 astenuti

Se il provvedimento non sarà ancora una volta “impallinato” dalla Corte Costituzionale o dal Tar, da settembre i cacciatori lombardi potranno sparare anche a storni, fringuelli, peppole, pispole e frosoni. Lo ha stabilito il provvedimento sulla caccia in deroga approvato dal Consiglio regionale a scrutinio segreto con 39 voti favorevoli, 12 voti contrari e 3 astenuti. La norma fa sintesi di tre distinte proposte presentate da Pdl, Lega Nord e Udc-Pd. Tutti respinti i 76 emendamenti presentati da Idv e Sel. «La nuova formulazione della legge -ha evidenziato il consigliere bresciano del Pdl Mauro Parolini, relatore della norma – recepisce le indicazioni delle sentenze dello scorso anno e ci dovrebbe così, in linea teorica, mettere al riparo dal rischio di vedere il provvedimento bocciato dalla Corte costituzionale. Nei suoi contenuti il testo è equiparato e rispettoso delle direttiva europea in materia, alla quale si rifà direttamente: il prelievo delle specie in deroga quest'anno viene limitato entro una quota inferiore all'uno per cento». Nella stesura, i consiglieri regionali hanno tenuto conto dell'ultimo prospetto riassuntivo redatto dall'Istituto Nazionale per la fauna selvatica (ora Ispra) e dell'ultima pubblicazione in materia edita dalla BirdLife International. Sullo sfondo resta comunque l'annosa vertenza con l'Unione europea che negli anni scorsi ha punito con pesanti sanzioni ogni tentativo di deregulation delle leggi venatorie attuato dalla Regione. E proprio a questo proposito, l'aula del Pirellone ha approvato l'ordine del giorno presentato dal consigliere bresciano del Pd Gianantonio Girelli che impegna la Giunta regionale a chiedere al Governo di interagire con la Commissione europea per fare chiarezza sulle normative venatorie e porre così rimedio alle incertezze legislative sulle deroghe.