Caccia e Dpcm: Dreosto scrive al ministro Bellanova

L’europarlamentare Marco Dreosto ha inviato una lettera al ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova, chiedendo al governo una posizione chiara sulle possibilità di esercitare l’attività venatoria nelle zone gialle, arancione e rosse: “una simile bagarre non può essere tollerata”

Un caos nel caos quello creato dal nuovo Dpcm, che ha gettato nell’incertezza cacciatori, associazioni e pubblica amministrazione, circa la possibilità di dove e come praticare la caccia nelle nuove zone arancioni. I vari prefetti interpellati, sono inclini a far rispettare pedissequamente il disposto dei decreti, ovvero: caccia sì nelle zone gialle, anche al di fuori del proprio comune di appartenenza, sì in quelle arancioni, ma solo all’interno del proprio comune e caccia sospesa in quelle rosse. Alcune Regioni però avrebbero manifestato la volontà di voler decidere discrezionalmente. “Una simile bagarre non può essere tollerata, tra Dpcm che non citano l’attività, video spot e notizie contrastanti, si crea solo confusione che potrebbe indurre in errore i cacciatori, mettendoli a rischio sanzione qualora agiscano seguendo una linea interpretativa diversa da quella degli organi di controllo” lo dichiara dalla Regione Friuli Venezia Giulia l’onorevole Marco Dreosto, appena passata in zona arancione. L’eurodeputato chiede dunque chiarezza “ho richiesto al ministro Bellanova una nota chiarificatoria sulla questione: se il Governo ha deciso di non considerare più la caccia tra le attività essenziali lo dica semplicemente, ma soprattutto spieghi ai cacciatori che le tasse di concessione da essi pagate per esercitare l’attività venatoria in aree ben definite come Atc e Riserve, non contano nulla, considerato il fatto che la caccia non è stata espressamente citata tra le attività sospese”. Nel frattempo nei cacciatori che vivono nelle regioni passate da gialle ad arancioni, soci di ambito o riserva diversi dal comune di residenza, si fa sempre più concreta l’ipotesi di aver definitivamente terminato, con due mesi e mezzo d’anticipo, la stagione venatoria.