Caccia chiusa, polemiche aperte

Se, da un lato, il mondo venatorio plaude a una stagione di caccia all’insegna dell’accresciuta sicurezza, dall’altro la chiusura è come sempre “battezzata” dalle polemiche. In particolare, Lipu-Birdlife denuncia ”Ancora troppe deroghe, bracconaggio e disapplicazione della normativa a tutela degli uccelli selvatici”

Se, da un lato, il mondo venatorio plaude a una stagione di caccia all’insegna dell’accresciuta sicurezza, dall’altro la chiusura è come sempre "battezzata" dalle polemiche. In particolare, Lipu-Birdlife denuncia ''Ancora troppe deroghe, bracconaggio e disapplicazione della normativa a tutela degli uccelli selvatici". Inoltre, sempre secondo Lipu, "11 Regioni italiane hanno recepito, sebbene in modo parziale, le disposizioni dell'art. 42 della legge Comunitaria 2010, che prevede misure a tutela degli uccelli selvatici come la chiusura anticipata della caccia a tordi, anatidi e beccaccia e la sospensione della cacciabilità di specie in sofferenza. Sono sette invece le Regioni che hanno completamente ignorato le nuove disposizioni di legge: Lombardia, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna e Lazio. Proprio queste ultime, nonostante le sentenze di Consiglio di Stato e Tar che ne bocciavano il calendario venatorio, hanno permesso il prosieguo della stagione, in clamorosa violazione di giudicato. Un fatto gravissimo che ha spinto la Lipu a sporgere denuncia a Procure e Corte dei conti per perseguire penalmente i protagonisti. Una linea dura che verrà riproposta e rafforzata a partire dal prossimo anno''.
Altri capitoli negativi della stagione, per Lipu, sono stati la caccia in deroga e il bracconaggio. Per la prima, ''le Regioni hanno autorizzato l'abbattimento, con deroga per divertimento, dunque non per danni all'agricoltura, di oltre un milione di animali, tra cui mezzo milione di fringuelli, oltre 400mila storni e altre decine di migliaia di esemplari tra peppole, pispole, pispoloni e frosoni".
A far da contraltare a queste dichiarazioni, l’Anlc ricorda che "La Corte costituzionale, con Sentenza del 26 gennaio 2012, ha espressamente sancito la legittimità dei pareri motivatamente emessi in tema di prelievi in deroga dagli Istituti faunistici regionali o, in loro assenza, dei Comitati tecnico-scientifici composti da un esperto in materia di Ambiente e fauna selvatica, un esperto in materia di Coltivazioni agricole e un esperto in materia di Sanità pubblica, purché costituiti tramite Deliberazione di giunta regionale. Tali pareri non configgono pertanto coi parametri costituzionali sia riguardo alla violazione dei vincoli derivanti dal rispetto dell’ordinamento comunitario, sia riguardo alla competenza legislativa statale in materia di tutela dell’ambiente".