Berlato: la raccolta di firme comincia a produrre effetti

L’europarlamentare Sergio Berlato ha diramato un comunicato, nel quale commenta la conclusione della raccolta di firme promossa da Confavi per la revisione della legge 157/92 in base al disegno di legge da lui studiato: “Se non avessimo predisposto le nostre proposte di modifica alla 157/92 e se non avessimo attivato, a loro sostegno, la petizione popolare che ha raccolto più di 811.000 firme in tutta Italia, non si sarebbe nemmeno cominciato a discutere delle modif… L’europarlamentare Sergio Berlato ha diramato un comunicato, nel quale commenta la conclusione della raccolta di firme promossa da Confavi per la revisione della legge 157/92 in base al disegno di legge da lui studiato: “Se non avessimo predisposto le nostre proposte di modifica alla 157/92 e se non avessimo attivato, a loro sostegno, la petizione popolare che ha raccolto più di 811.000 firme in tutta Italia, non si sarebbe nemmeno cominciato a discutere delle modifiche alla 157/92 in Parlamento. Prima che numerose centinaia di migliaia di cacciatori italiani manifestassero concretamente la loro aperta condivisione alle proposte di modifica alla 157/92 predisposte dal sottoscritto con la fattiva collaborazione del Popolo del web ed integrate dai suggerimenti di Confavi, Anlc, Anuu ed Enalcaccia, alcuni dirigenti venatori sostenevano l’ intoccabilità della 157/92, in difesa dei propri interessi e dei centri di potere sanciti dalla 157/92 attraverso i quali hanno gestito politicamente, associativamente ed economicamente i cacciatori italiani. Adesso, persino questi dirigenti sono costretti ad affermare che la 157/92 va migliorata, ma senza stravolgerne i principi fondamentali. Salutiamo con interesse questo riposizionamento “tattico” da parte di questi dirigenti venatori, dovuto più alle pressioni che ricevono dalla loro base associativa che ad una loro insperata redenzione sulla via di Damasco. Condividiamo anche noi la presa di distanza da quelle proposte di legge presentate in Parlamento che appaiono decisamente estremiste, proposte che nulla hanno a che vedere con le nostre Proposte di legge n. 333 e 1652 depositate presso la Camera dei Deputati e 1104 presentata al Senato della Repubblica. Queste nostre proposte non stravolgono la 157/92 ma si limitano ad aggiornarne i contenuti, fornendo migliori strumenti a chi vuol favorire una corretta gestione del patrimonio faunistico ed ambientale nel nostro Paese, così come avviene nel resto d’Europa. A dire la verità ci sono anche altre proposte di modifica alla 157/92, presentate nei due rami del Parlamento che hanno alcuni contenuti decisamente interessanti e che sicuramente meritano di essere inseriti nel Testo unificato che uscirà dalla Commissione parlamentare competente per essere definitivamente approvato dai due rami del Parlamento. Salutiamo positivamente anche la nascita di un tavolo di confronto fra alcune rappresentanze dell’associazionismo venatorio, ambientalista ed agricolo, cosa che sembrava impensabile prima dello scossone impresso dalle nostre iniziative. Ci dispiace solamente che questo tavolo in difesa della 157/92 non sia stato costituito prima dell’emanazione del Decreto 184/2007 ad opera dell’ex Ministro Pecoraro Scanio che di fatto ha profondamente modificato la legge statale sulla caccia, penalizzando ingiustificatamente l’attività venatoria all’interno di tutte le aree facenti parte della rete ecologica comunitaria, meglio nota come RETE NATURA 2000, di cui fanno parte le Zone di Protezione Speciale e le Zone Speciali di Conservazione, rete ecologica che interessa circa un terzo del territorio nazionale. Ci dispiace non sia stato costituito prima che venissero presentati i numerosi ricorsi da parte degli attuali compagni di merende di alcuni dirigenti venatori, ricorsi che hanno bloccato alcuni calendari venatori emessi dalle regioni italiane in applicazione di quella 157/92 che adesso costoro vorrebbero difendere solo perché noi la vogliamo migliorare. Il nostro obiettivo è quello di costituire un tavolo di confronto permanente con tutte le rappresentanze economiche e sociali che devono essere chiamate dalle istituzioni a fornire il proprio contributo di conoscenza, di esperienza e di proposte, al fine di favorire un approccio finalmente razionale e non più emotivo ad alcune tematiche per gestire le quali le istituzioni devono basarsi su elementi di natura tecnico scientifica e non più su preconcetti di natura ideologica. Grazie alle nostre iniziative, la fase di modifica della 157/92 entra quindi nel vivo della discussione parlamentare. La Commissione parlamentare competente attiverà presto le audizioni durante le quali tutte le categorie economiche e sociali interessate potranno fornire il loro parere su tutte le proposte di modifica alla 157/92 presentate dai vari parlamentari, prima che vengano condensate nel Testo unificato che andrà in Parlamento per l’ approvazione definitiva. Chi ha idee le potrà esprimere in quella sede; chi ha proposte migliorative le potrà presentare; chi ritiene di arroccarsi in difesa dei propri interessi, questa volta rimarrà certamente deluso. Un grazie sentito a tutti coloro che hanno contribuito a scuotere dal tetto alle fondamenta il mondo venatorio italiano ed a scardinare le “interessate” incrostazioni che da troppi anni gravano sulla caccia italiana. La battaglia finale è solo iniziata. La posta in palio non è rappresentata solo da una specie in più da cacciare o da una maggior libertà di esercizio dell’attività venatoria. La vera posta in palio è rappresentata dalla possibilità di ridare ai cacciatori italiani quella dignità che è stata loro per troppo tempo negata”.