Bando al piombo, sì della commissione ambiente

La commissione ambiente del Parlamento europeo ha respinto le obiezioni presentate al testo per il bando del piombo nelle zone umide ed espresso il proprio voto favorevole. Dreosto: “ennesimo schiaffo al mondo venatorio”, Fidc: “vincono le divisioni politiche”

Sono state, alla fine, respinte entrambe le obiezioni presentate al testo legislativo sulla messa al bando del piombo, da parte della commissione ambiente del Parlamento europeo che si è pronunciata ieri. L’obiezione presentata dai gruppi liberali Renew e conservatori del Ppe e dell’Ecr è stata respinta con 42 voti contrari e 33 favorevoli, mentre quella presentata dal gruppo Id è stata respinta quasi all’unanimità. A questo punto manca solo il voto da parte del plenum del parlamento europeo, previsto per novembre. Nel caso di approvazione definitiva, sarà previsto un periodo di transizione di due anni.

“Nonostante l’impegno profuso dalla Lega e dagli alleati francesi del gruppo Id, in commissione ambiente non sono state approvate le formali richieste di obiezione al bando del piombo. Quanto avvenuto è un duro colpo per il mondo venatorio, sempre più in balia dell’ideologia green che oramai imperversa all’interno delle istituzioni europee. Il risultato è in parte frutto delle divisioni interne ai gruppi Ppe e Renew, i quali hanno purtroppo tradito i cacciatori europei, preferendo una divisione autoreferenziale piuttosto che rincorrere gli interessi del mondo venatorio e dei tiratori sportivi. Rammarico per il mancato sostegno di Face, che invece di invitare alla coesione, ha supportato la sola proposta del Ppe, peraltro identica, esprimendo una grave presa di posizione politica propria di chi pare sia maggiormente interessato a difendere la propria esistenza che il quella del mondo venatorio. Il Gruppo Id è l’unico in Ue che compattamente e fattivamente difende e sostiene il mondo venatorio europeo. Grazie alle associazioni venatorie e in particolare la cabina di regia unitaria per il sostegno e gli sforzi per sostenere questa iniziativa, la nostra battaglia proseguirà anche in vista della plenaria”. È questo il commento, espresso in una nota, degli europarlamentari della Lega Marco Dreosto, firmatario della proposta di risoluzione del gruppo Id, Massimo Casanova, Marco Campomenosi (capo delegazione Lega), Marco Zanni (presidente gruppo Id), unitamente al senatore Francesco Bruzzone, capo dipartimento caccia della Lega.

“Non è bastato il delicato lavoro di ricucitura e compattamento fra i diversi Gruppi politici condotto senza risparmio di energie nelle ultime settimane direttamente in prima persona dal Presidente di Federcaccia Massimo Buconi e dalla struttura della Federazione di concerto con Anpam e le altre Associazioni venatorie della Cabina di Regia e, a livello europeo, con la Face”, è stato il commento di Federcaccia, “Un lavoro di Lobby come il nostro Paese non è di solito abituato a vedere che si è purtroppo scontrato con le divisioni della politica. È così che nella riunione della Commissione Envi del Parlamento Europeo svoltasi ieri, è stata respinta la risoluzione presentata dal Ppe, supportata da Renew, Ecr e sulla quale si erano concentrati anche i voti di Id, per rigettare la proposta della Commissione europea approvata in dal comitato Reach concernente il bando del piombo nelle zone umide. La Risoluzione ha ricevuto 33 voti a favore, 42 contrari e 4 astenuti sul totale degli 81 eurodeputati che compongono la Commissione. Solo per poco non si è riusciti a portare a casa un risultato che sarebbe stato epocale, dal momento che solo raramente sì è ottenuto di rimandare alla CE una proposta di Regolamento.

Non è stato sufficiente che l’opera di mediazione portata avanti abbia raggiunto il risultato di far convergere i voti sulla proposta a firma del Ppe – Renew – Ecr, alla quale Id (presentatore anche di una propria Risoluzione, analogamente bocciata), anteponendo agli schieramenti gli interessi del settore, ha aderito con grande serietà e senso di collaborazione.

Purtroppo tutti gli Europarlamentari di S&D – il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo – ha seguito le indicazioni di voto contrario, mentre Renew, pur avendo sottoscritto la Risoluzione, si è spaccata e non ha votato in modo compatto. “Inutile negare l’amarezza per questo risultato – ha dichiarato il presidente Buconi – anche perché la posta in gioco era alta e l’impegno profuso è stato ingente. Purtroppo gli ordini di scuderia dei Partiti hanno prevalso sul buonsenso e sulla ragionevolezza. Di sicuro non ci arrenderemo e in attesa del voto definitivo che si terrà in sessione plenaria del Parlamento Europeo il prossimo novembre noi e tutte le Associazioni con cui abbiamo lavorato in questi mesi continueremo la nostra opera di convincimento presso i singoli membri del Parlamento.

Mi corre l’obbligo di ringraziare chi ha ascoltato la nostra voce e compreso la serietà non pretestuosa delle nostre richieste: il Ppe e in particolare l’autorevole e sensibile lavoro del suo vicepresidente Antonio Tajani; Ecr e – almeno in parte – Renew; il prezioso e determinato impegno dell’onorevole Dreosto, che nel suo ruolo di Vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare Biodiversità, Caccia & Ruralità e come relatore per l’ID in quota Lega, ha profuso tempo ed energie per trovare una sinergia con gli altri gruppi, dando un esempio evidente di serietà e vicinanza al mondo venatorio. Non disperiamoci perché non è ancora detta l’ultima parola e in ogni caso il lavoro di queste settimane ha portato importanti risultati che potremo spendere se ci troveremo a dover applicare il Regolamento nel nostro Paese”.