Armi e Tiro di maggio

Il sommario e l’editoriale

Il numero di maggio di Armi e Tiro è dedicato all’Exa: oltre 50 pagine con tutte le novità e gli approfondimenti dedicati alla fiera italiana del settore e alle novità dei nostri produttori e importatori. Con intervista al senatore Franco Orsi, relatore della proposte di modifica della legge sulle caccia. E, in copertina, una vera novità in anteprima assoluta mondiale: la semiautomatica Beretta Px4 compact calibro 9×19, versione intermedia rispetto alla full size e alla Subcompact. Ma, ancora in ambito pistola Beretta, ecco la storia della mitica 92/M9, tutte le modifiche dei suoi 25 anni di vita, i pareri dei progettisti dell’epoca, insomma tutto. Poi il sovrapposto da tiro, sempre Beretta, Dt10 Anniversario, con bascula allargata e appesantita. Provati anche il revolverone Smith & Wesson 657 Classic hunter calibro .41 magnum, il black rifle Socom Ar10 Leonidas in .308, il Fausti Magnificent calibro 12 e il Franchi Falconet pro calibro 28. Un sontuoso Armaguerra 39 per le armi Ex ordinanza. Ancora, il test del Burris Ballistic Laserscope 4-12×42, il cannocchiale che incorpora un telemetro e un computer balistico e delle cartucce B&P calibro 28 e .410. E tutte le novità del Bignami day. Lo sport entra nel vivo e Armi e Tiro se ne occupa con la consueta attenzione.

Mai più sudditi

 

Di Massimo Vallini

 

L’avvocato varesino Gian Paolo Sassi, consulente del ministro dell’Interno Roberto Maroni, all’Exa ha riferito che è intenzione del governo procedere con la semplificazione per quanto riguarda le leggi sulle armi, considerando anche la necessità di recepire la nuova normativa europea. Due sottosegretari bresciani, Daniele Molgora e Stefano Saglia, nella stessa occasione si sono dimostrati concordi nell’evidenziare impegno per il settore e necessità di chiarezza e di semplificazione, soprattutto legislativa.

Al convegno giuridico dell’Exa il giudice Edoardo Mori ha presentato il suo progetto di Testo unico, fortemente voluto proprio dal ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Ha il pregio della massima chiarezza espositiva, come stabilito dalla Collegata finanziaria del 2009 ed è scritto in forma espositiva indicando i comportamenti che cittadino e pubblica amministrazione devono tenere: si tratta, infatti, in tutto e per tutto di una legge amministrativa che presenta risvolti penali solo in caso di violazioni gravi. È già un bel passo avanti nella trasformazione del suddito in cittadino…

Risolto, per esempio, il tormentone del 9 parabellum “da guerra” e il problema della capacità dei caricatori delle armi, alleggerendo molto il limite su armi sportive e per caccia. Eliminati i controlli di pubblica sicurezza sulle armi bianche e l’obbligo del tappo rosso sui simulacri d’arma. Si chiarisce una volta per tutte quali sono le parti fondamentali d’arma e che il caricatore non è una di queste, finalmente fissato il termine perentorio di 60 giorni per definire le pratiche d’armi, attribuendo al questore competenza su tutta la materia e al prefetto solo in sede di ricorso gerarchico. Risolto anche definitivamente il dilemma del termine per effettuare la denuncia di un’arma, pari a tre giorni lavorativi. Risolto il problema dei requisiti ostativi al rilascio delle licenze, che vengono ora espressamente elencati, attribuito al medico di base il rilascio del certificato per le licenze, con limitazioni di garanzia per il questore.

Le norme proposte rappresentano, poi, un recepimento quasi totale della Direttiva europea del 2008 (rendendo inutile la delega al governo approvata dal parlamento il 7 luglio scorso e in scadenza) e riducono al massimo i riferimenti ad altre leggi, accorpandone oltre 100 e anche parecchi regi decreti che risalgono alla seconda guerra mondiale.

Il Testo unico sulle armi proposto ha un’ampia percentuale di aspetti positivi e apprezziamo la competenza del giudice quasi a scatola chiusa. Mai come in questo momento. Perché insieme con il suo, sembra siano in ballo altri disegni o progetti, più o meno “oscuri”, per “irrigidire” la legge come vorrebbero tanto alcuni funzionari del ministero e, ahinoi, forse anche qualche operatore accecato da irrealistiche ipotesi di affari.

L’accelerazione imposta al Testo unico fa ben sperare che i ministri leghisti riescano dove altri, da un bel po’ di anni, hanno fallito. Così come ci auguriamo che abbia ragione il senatore Franco Orsi quando dice che “Chi ha votato a destra per la caccia, ha visto giusto”: la recente approvazione dell’articolo 43 della legge Comunitaria in commissione, pur concordato ed emendato, rappresenta un segnale non trascurabile e una buona prognosi per il progetto di riforma della legge sulla caccia.

Con Orsi, Maroni e Calderoli senza se e senza ma, insomma. E non ne faccio una questione politica: la verità è che il governo sembra finalmente orientato a vederci, noi cacciatori e appassionati di armi, come cittadini di serie A e non più come sudditi. Chissà che anche al ministero dell’Interno non arrivi una ventata di aria nuova?