Armi all’Ucraina: M5S riapre il fronte del no

Il Movimento 5 stelle riapre il dibattito sulla fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Italia. O meglio sulla nuova, ulteriore fornitura che sarà oggetto di un secondo decreto interministeriale. Il leader del movimento, Giuseppe Conte, dopo aver riunito il consiglio nazionale del partito ha fatto mettere a verbale di opporsi “all’invio di aiuti militari che possano travalicare il concetto di legittima difesa sancito dall’articolo 51 della Carta Onu”, paventando una escalation che potrebbe portare alla terza guerra mondiale.

Beppe Grillo, co-fondatore del movimento, si è spinto ancora più avanti, proponendo di applicare all’Italia il modello del Costa Rica, cioè quello di un Paese con un esercito “smantellato”.

Conte ha chiesto al presidente del consiglio Mario Draghi e al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, di riferire in Parlamento ma, trattandosi comunque di un decreto interministeriale, non sono previsti voti da parte di Camera e Senato. “Non escludiamo la possibilità di una mozione in sede di dibattito parlamentare”, ha sottolineato il vicepresidente M5S Mario Turco, “per sostenere quanto deliberato dal nostro consiglio nazionale”.