Anche lo Zimbabwe ha lo stesso problema della Namibia: una perdurante siccità ha costretto il governo a intervenire sulla sovrabbondante popolazione di elefanti viventi sul suo territorio. Per cui si è deciso l’abbattimento di circa 200 capi, le cui carni saranno tra l’altro utilizzate per nutrire la popolazione. Il progetto è sia limitare il numero, sia di alleviare la competizione di questi animali nei confronti delle risorse idriche e con le altre specie faunistiche. Ma anche con gli abitanti e con le relative coltivazioni agricole. Il primo Ministro dell’Ambiente ha dichiarato che il paese ha “più elefanti di quanti ne abbia bisogno”, aggiungendo che il governo delegherà le autorità della Fauna e dei Parchi di gestire le operazioni. Il grosso degli animali sarà abbattuto nel comprensorio del parco di Hwange, il Parco con la più vasta estensione, calcolando che, come ha dichiarato Fulton Mangwanya, Direttore generale di ZimParks, lo Zimbabwe ha circa 100.000 elefanti, ovvero la seconda popolazione al mondo dopo il Botswana. Ciò è dovuto alle grandi risorse che lo Stato destina alla conservazione e alla salvaguardia della natura in genere. Solo nel parco di Hwange ce ne sono 65 mila, quattro volte in più di quanti ne possa sopportare. Naturalmente l’animalismo locale e soprattutto estero, che pretende di gestire le cose degli altri, ha subito contestato la decisione con la solita storia del turismo che ne risentirebbe, adducendo il fatto che gli elefanti valgono più da vivi che da morti. A queste proteste ha risposto Chris Brown, Direttore generale della Camera dell’Ambiente della Namibia, dichiarando che “gli elefanti hanno un effetto devastante sull’habitat se si permette loro di aumentare continuamente, in modo esponenziale. Danneggiano davvero gli ecosistemi e gli habitat e hanno un impatto enorme su altre specie che sono meno iconiche e quindi meno importanti agli occhi dei conservatori eurocentrici e urbani. In realtà queste specie sono importanti quanto gli elefanti”. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi. Forse una bella gita fuori dai resort condizionati, rallegrati dalle danze locali, farebbe capire cosa accade aldilà dei circuiti turistici abituali. E vedere così i campi di granturco completamente rasi al suolo. I nostri salvatori pretendono che solo cervi, orsi ed elefanti debbano sopravvivere sulle spalle di tutti gli altri. Analogamente chi gestisce razionalmente, e con conoscenza dei problemi, anche dall’Africa risponde come abbiamo risposto noi molte altre volte. Non si fa il tifo solo per gli animali “belli”. Consigliamo loro di approfondire bene il concetto di biodiversità. Che, viste tali strampalate opinioni, ancora non è ben compreso.
Anche lo Zimbabwe abbatterà 200 elefanti
Come è già avvenuto in Namibia, anche lo Zimbabwe si trova a fronteggiare una gravissima siccità e ha disposto l’abbattimento di 200 elefanti, per evitare danni irreparabili agli ecosistemi infragiliti dall’aridità