Anche il Tar di Firenze non ci sta

Ancora una questura che non vuole rinnovare il porto d’armi a causa di precedenti penali ridicoli risalenti a trent’anni prima. Ancora un tribunale amministrativo che, per fortuna, dà ragione ai cacciatori!

Secondo quanto riportato dall'edizione grossetana de Il Tirreno, ancora una volta un Tar sconfessa l’ormai famigerata circolare del ministero dell’Interno sui precedenti ostativi alla concessione del porto d’armi. In questo caso si tratta del Tar di Firenze, che si è trovato a decidere sul rifiuto da parte della questura di Grosseto a rinnovare il porto di fucile per uso caccia di due cittadini di Scarlino (Gr) dopo anni di indisturbati rinnovi, a causa di precedenti (furto e rissa) risalenti addirittura a trent’anni prima (quando non avevano neppure vent’anni). La riabilitazione – si legge nella sentenza – fa venire meno l'automaticità dell'effetto preclusivo al rinnovo in caso di pregresse condanne penali, di cui all'articolo 43 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza». L'indicazione che viene dal tribunale è quella della necessità di una valutazione caso per caso, che deve tenere conto, sì, delle condanne passate ma anche di ulteriori elementi, come le circostanze e le modalità dell'azione, la gravità del reato o la personalità del soggetto richiedente.