Accelera la corsa verso il supersoldato

Russia e Cina sembra che stiano accelerando i progressi tecnologici e biomedici per arrivare alla creazione di “supersoldati”, e anche il segretario statunitense alla Difesa annuncia che gli Usa non staranno a guardare. Prospettive inquietanti

Da Iron Man a Jason Bourne. In un recente discorso il vicesegretario della Difesa americana Robert Work, lancia l’allarme: “In alcune recenti tecnologie militari (stealth, robotica, cyberwar) Russia e Cina ricorrendo allo spionaggio e al contrabbando commerciale, hanno ridotto in fretta il gap nei nostri confronti ma, potrebbero presto viceversa sopravanzarci nel settore delle “Prestazioni umane avanzate” (Eho – Enhanced human operations)”.

Questo allarme tuttavia, svela un ambito militare, se non del tutto sconosciuto prima, certamente poco noto e soprattutto… dalle inquietanti potenzialità e risvolti etici.

Sino a oggi, parlando di “Soldato del futuro” e poi del “Super soldato”, ci si riferiva a migliori equipaggiamenti come computer ed elettronica “indossabile”, presentazione dati a testa alta (Head up display), migliori protezioni e, forse, nel futuro anche agli esoscheletri (come l’Hulc mostrato nella foto).

Adesso si parla esplicitamente di modificare l’essere umano e se questo rischia di sollevare non poche questioni etiche in campo occidentale, nei Paesi con governi “autoritari”, non esistendo queste remore, gli studi potrebbero procedere più speditamente: questo fatto secondo il vicesegretario Work, in qualche modo forzerebbe gli Stati Uniti a prendere una decisione (seppure controversa) in merito alle Eho.

Per quanto il Pentagono non sia mai entrato nel dettaglio in modo specifico, alcune esperienze e ricerche del Defense science office del Darpa (Defense advanced research projects agency – Agenzia dei progetti avanzati di ricerca della difesa)  lascerebbero intravedere scenari davvero sconcertanti. Come gli studi su un vaccino anti-dolore che una volta iniettato, per esempio, in un soldato colpito, dopo trenta secondi incomincia ad agire in teoria sopprimendo il dolore per almeno trenta giorni. Gli intenti umanitari e medici sono facilmente intuibili e leciti ma il soldato così trattato, posto che il sanguinamento sia fermato, è in grado di combattere più a lungo. O di marciare sino a distruggersi…

Sempre in campo “medico” e nell’ambito dell’emostasi, si sono studiate soluzioni davvero fantascientifiche come l’auto-riparazione: si inietta nel sangue del soldato una soluzione di milioni di microscopici magneti che si possono raggruppare con l’ausilio di una “bacchetta magica”, in un’area specifica del corpo umano creando un coagulo. Il Darpa ha inoltre studiato con interesse una caratteristica particolare dei mammiferi marini come delfini e balene, che dormono pochissimo e non seguono necessariamente l’alternanza giorno-notte come gli umani: l’interesse era scoprire se fosse possibile ricreare questa modalità nel soldato, per una settimana o due di operazioni senza dormire o con pochi momenti di sonno. Questi mammiferi tra l’altro, sono in grado di controllare indipendentemente i lobi del loro cervello, “spegnendone” uno e lasciando l’altro in stato di veglia. Non è dato sapere se poi siano riusciti a ricreare queste capacità negli umani, ma di certo hanno esplorato invece le potenzialità di droghe anti-sonno o per prolungata veglia, come il Modafinil.

Il Dso, spingendosi oltre, ha iniziato un programma definito Brain-machine interface (Interfaccia cervello-macchina) per esplorare come gli impianti cerebrali possano aumentare le capacità cognitive, basandosi su alcuni precedenti esperimenti su ratti con innesti cerebrali. Aldilà di comandare a distanza i soldati si possono ipotizzare comunicazioni “telepatiche” tra di essi, la “programmazione” di alcuni comportamenti in risposta automatica a eventi sul campo, inserire “database” negli impianti sotto forma di micro-chip o addirittura sensori, in modo da migliorare le capacità di informazione, sorveglianza e ricognizione. E ancora, l’integrazione del soldato con macchine autonome come droni che diventerebbero in pratica le “estensioni-macchina” dell’uomo: sistema conosciuto come “la sinergia del Centauro” a significare la fusione tra la velocità della macchina e la comprensione umana: una nuova creatura mitologica nel dizionario militare.

Gli esoscheletri tipo Hulc richiamano alla memoria personaggi fantastici come “Terminator”, l’esoscheletro protettivo avanzato Talos (Tactical sssault light operator suit) in sviluppo per il Socom ricorda  forse da vicino “Iron man” ma le Prestazioni umane avanzate (Eho)… appaiono certamente più sinistre e insidiose della fantasia cinematografica stessa.