Armi psichiche per l’Us army?
I soldati americani saranno presto dotati di poteri psichici simili a quelli dei cavalieri jedi della saga di Guerre stellari? Il progetto è di quelli che gli Usa considerano di massima importanza, tanto è che l’esercito statunitense avrebbe già investito 49 milioni di dollari nel Laboratorio di ricerca dell’Aeronautica militare con lo scopo di sviluppare armi che “inibiscano artificialmente le capacità cognitive del nemico”. La frontiera della guerra psichica, chiama…
I soldati americani saranno presto dotati di poteri psichici simili a quelli
dei cavalieri jedi della saga di Guerre stellari? Il progetto è di quelli che
gli Usa considerano di massima importanza, tanto è che l’esercito statunitense
avrebbe già investito 49 milioni di dollari nel Laboratorio di ricerca dell’
Aeronautica militare con lo scopo di sviluppare armi che “inibiscano
artificialmente le capacità cognitive del nemico”. La frontiera della guerra
psichica, chiamata “bioscienza”, rappresenta oggi la tecnologia di offesa più
potente e, al tempo stesso, inquietante. Il progetto non è tuttavia nuovissimo.
L’America, tramite la Cia, negli anni Ottanta a quanto sembra tentò di
percorrere tale strada, conducendo esperimenti su una squadra di volontari. Gli
uomini, di cui non si hanno notizie, assunsero droghe psicoattive, erbe e acidi
che avrebbero dovuto conferir loro poteri mentali con i quali avrebbero potuto
anche uccidere il nemico. Gli esperimenti non ebbero evidentemente i risultati
sperati e per alcuni anni gli Stati Uniti si concentrarono sullo sviluppo di
armamenti convenzionali. Il sogno di alcuni ricercatori non si è, tuttavia,
spento e oggi alcuni scienziati hanno rilanciato l’idea del supersoldato. Lo
scorso anno, proprio per questo motivo, il Consiglio nazionale di ricerca e l’
Agenzia di intelligence e della difesa avevano sollecitato l’impiego di
sostanze biochimiche capaci di indebolire le forze avversarie. Allo stesso
tempo il progetto mira a individuare sostanze farmacologiche in grado di
potenziare e rendere più reattive le proprie forze di terra. I test, sostengono
alcuni ben informati, sarebbero già cominciati. I ricercatori sarebbero già
impegnati nel selezionare soldati particolarmente resistenti allo stress fisico
e mentale che poi accettino di sottoporsi ai primi esperimenti. Dopo aver
analizzando i tracciati biochimici del cervello dei militari i ricercatori
somministreranno loro “stimolanti esterni” capaci di attivare reazioni
cognitive ed elevare le loro prestazioni operative.



