Affaire Brambilla, Caccia ambiente ottiene la rettifica dal Corriere

In merito alla citazione in giudizio che vede contrapposti il partito Caccia ambiente e il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, il procedimento è giunto solo al primo round, ma il Giornale e il Corriere della sera hanno pubblicato notizie nelle quali risultava che la partita fosse stata definitivamente vinta dalla Brambilla

 

In merito alla citazione in giudizio che vede contrapposti il partito Caccia ambiente e il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, il procedimento è giunto solo al primo round, ma il Giornale e il Corriere della sera hanno pubblicato notizie nelle quali risultava che la partita fosse stata definitivamente vinta dalla Brambilla. Il partito Caccia ambiente è riuscito a ottenere dal Corriere l’opportuna rettifica della notizia, come indicato nel comunicato del Partito: “Ricorderete tutti l’ardore con il quale “Il Giornale” e “Il Corriere della Sera” pubblicarono, il 9 maggio, l’articolo sulla “vittoria della Brambilla in Tribunale”. Articoli naturalmente distorti nella verità e per i quali, ai sensi delle vigenti disposizioni sull’editoria, Caccia ambiente ha chiesto l’immediata rettifica. Mentre“Il Giornale” non ha provveduto, e per tale motivo è stato presentato ricorso in Tribunale, il Corriere ha pubblicato il 2 luglio la seguente rettifica:"Il ministro Brambilla e la caccia .In riferimento alla notizia «La caccia è barbarie, il ministro Brambilla assolta in tribunale», in nome e per conto del partito «Caccia Ambiente – Partito dei cacciatori», su espressa richiesta dell’avv.Dente si comunica la seguente rettifica: “Il tribunale di Salerno, giudicando sulla domanda di risarcimento danni proposta dal partito politico «Caccia Ambiente» nei confronti del ministro Brambilla, ha emesso sentenza non definitiva con la quale, in accoglimento della sola questione pregiudiziale sollevata dalla convenuta e senza esaminare il merito, ha ritenuto che le opinioni del ministro, sebbene espresse extra moenia, non sono oggetto di sindacabilità da parte dell’ autorità giudiziaria, in virtù della previsione di cui all’ art. 68 Cost. Per tale motivo la domanda è stata dichiarata improcedibile, ferma l’ eventuale successiva riforma in appello in ordine a detta questione pregiudiziale".