L’inchiesta si allarga

Il numero delle persone imputate per la drammatica vicenda del sequestro delle carabine Zastava M76 è destinato a crescere. Perché? La triste vicenda delle carabine Zastava M76, sequestrate ormai quasi tre anni fa, non conosce pace. Secondo quanto indicato nelle carte processuali più recenti, infatti, è certo che la procura di Brescia non si stia limitando (si fa per dire) a indagare su chi materialmente richiese (e ottenne…) la catalogazione delle armi a suo tempo e su chi tentò di importare tali armi nel momento in cui il Banco di prova si "accorse" del problema, ma voglia imputare dei medesimi reati (vendita di armi da guerra) anche tutti i singoli distributori, incluse quindi anche le armerie che fecero eventuali importazioni dirette tra il 2004 e il 2013 e persino i privati cittadini che eventualmente abbiano provveduto all'importazione diretta con licenza della questura. I soggetti possono essere anche numerosi, atteso il fatto che, sempre dalle carte processuali, si apprende che sul totale di 1.256 armi sequestrate, si è ancora in attesa di conoscere chi materialmente sia stato l'importatore per 327 esemplari.
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