Il nemico si chiama Share

Dopo la strage di Las Vegas, le proteste degli anti-armi si stanno focalizzando in particolare su un provvedimento all'esame del Congresso. Si chiama Share… Il fervore anti-armi esploso dopo la strage di Las Vegas, pur avendo quest’ultima contorni tutt’altro che definiti, sta prendendo una direzione precisa: da un lato, si invocano provvedimenti restrittivi in materia di armi, dall’altro è iniziata l’offensiva nei confronti di un provvedimento che in queste settimane è in discussione al Congresso, che prende il nome di Sportsmen heritage and recreational enhancement (Share) act. La prima a puntare il dito contro il provvedimento è stata Hillary Clinton, qualche giorno fa, osservando che il provvedimento agevola, tra le altre cose, il possesso dei silenziatori e che il folle sparatore di Las Vegas, con un silenziatore, avrebbe determinato un bilancio ancora più pesante di vittime (ignorando, evidentemente, che in Nevada i silenziatori già sono liberi da un pezzo…). Il grido d’allarme è stato ripreso ieri dal Los Angelse times, il quale ha invece espresso forti critiche sul fatto che il provvedimento consentirebbe la legalizzazione delle munizioni perforanti “purché il produttore o importatore dichiari che la munizione è destinata a scopi sportivi”.
La ragione sottesa a questo specifico provvedimento è determinata dal fatto che, ogni anno, centinaia di migliaia di munizioni in servizio con l’esercito statunitense vengono considerate fuori servizio per limiti di età (pur essendo, in sé, perfettamente efficienti) e, di norma, vengono rivendute sul mercato civile del surplus, consentendo a migliaia di tiratori sportivi di praticare la propria passione con costi molto contenuti. La munizione d’ordinanza M855 calibro 5,56 mm, però, avendo un nocciolo in acciaio temperato è qualificata come perforante e, di conseguenza, non è stata finora possibile la vendita come surplus, salvo che in limitati casi. Con conseguente spreco di denaro pubblico.
Ovviamente non è nostra intenzione entrare nel merito di un provvedimento lungo, articolato, complesso e soprattutto facente riferimento a un Paese con una cultura completamente diversa da quella dell’Europa continentale. Non si può, tuttavia, fare a meno di osservare come uno stesso fatto, a seconda di come viene presentato, presenti contorni estremamente differenti…
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