Zastava: parte il processo di modifica

Il Gip Carlo Bianchetti del tribunale di Brescia, ha siglato ieri l’ordinanza che dà il via alla procedura di modifica delle carabine Zastava M76, per le quali fosse stato richiesto ufficialmente il dissequestro, che in base alla perizia predisposta a suo tempo su incarico della procura risultavano in grado di sparare a raffica ponendo la leva della sicura manuale in posizione intermedia tra quella di fuoco e quella di sicurezza. Come è noto, già in precedenza era stata disposta la restituzione delle armi non direttamente in grado di sparare a raffica (sempre ammesso che ne fosse stato richiesto ufficialmente il dissequestro).

Le armi destinate a essere modificate sono in tutto 380: il giudice ha disposto che le questure provvedano a inviarle al polo logistico della polizia di Senigallia (An), dove la Tfc di Villa Carcina (Bs) provvederà a eseguire la modifica volta a impedire il tiro a raffica. Le armi saranno poi verificate dal Banco di prova, sempre in loco, quindi trasportate dalla stessa Tfc nella propria sede, dove potranno essere ritirate dai proprietari (o, sempre a cura di Tfc, inoltrate a una armeria vicina ai proprietari che risultino residenti in regioni lontane). Nell’ordinanza è stabilito un termine, per le operazioni di modifica e trasporto alla sede Tfc, di tre mesi, che decorreranno da quando alla Tfc sarà notificato l’arrivo delle armi a Senigallia.

Proprio in questi giorni, si sta invece concretizzando la restituzione delle carabine che non necessitano di modifiche, in capo ai proprietari che avevano presentato l’istanza di dissequestro. Per gli esemplari, da modificare o non, per i quali non sia stato richiesto ufficialmente il dissequestro, si profilerà a questo punto la distruzione.