Vigile non vuole le armi: demansionato, fa causa al comune

Peculiare la vicenda che vede coinvolto un assistente scelto della polizia municipale Terre estensi di Ferrara, che si è manifestato obiettore di coscienza rispetto all’assegnazione individuale di armi da fuoco, disposta dal regolamento di polizia locale approvato nella primavera del 2020. L’agente è stato trasferito dai servizi esterni a un ufficio interno, con relativa diminuzione dello stipendio. Contro questa decisione ha deciso di intentare causa contro il comune di Ferrara, e la Cgil ha proposto un’azione collettiva per “accertare il comportamento discriminatorio dimostrato dall’amministrazione verso gli obiettori” a cui sarebbe riservato un “trattamento di particolare svantaggio rispetto agli altri componenti del corpo a causa delle proprie convinzioni personali”.

Secondo il sindacato vi sarebbe la possibilità di ricollocazione dell’agente in nuove mansioni sempre all’esterno, ma che non prevedano la necessità dell’assegnazione dell’arma e senza che sia necessaria una riduzione dello stipendio.

Da qui la richiesta dell’operatore che venga giudizialmente accertato il carattere discriminatorio del comune nei suoi riguardi, per essere stato rimosso dal precedente incarico con conseguente depauperamento professionale e perdita economica.

Ai tempi della leva militare obbligatoria, normalmente l’obiezione di coscienza comportava il diritto a svolgere il servizio civile sostitutivo ma, normalmente, a questa facoltà discendeva l’impossibilità, poi, di partecipare (art. 15 legge 8 luglio 1998, n. 230) “ai concorsi per l’arruolamento nelle Forze armate, nell’Arma  dei  carabinieri, nel Corpo della guardia di finanza, nella Polizia di Stato, nel Corpo di polizia penitenziaria e nel Corpo forestale dello Stato o per qualsiasi altro impiego che comporti l’uso delle armi”.

La peculiarità della vicenda è, tuttavia, rappresentata dal fatto che fino alla primavera del 2020, il corpo di polizia locale di Ferrara non prevedeva, appunto, l’uso delle armi e tale previsione è sopravvenuta in seguito a una specifica decisione dell’amministrazione.