Trionfali i Mondiali di Sporting a Laterina

“È stato un campionato memorabile, nel quale la Fidasc e un grande impianto come quello di Ponticino hanno mostrato tutta la loro grande capacità organizzativa e tecnica, offrendo ai tiratori di tutto il mondo una manifestazione superlativa della quale siamo tutti molto felici e orgogliosi”. Queste le parole di Jean François Palinkas, rieletto per acclamazione alla presidenza della Fitasc, a conclusione del Campionato del mondo di Sporting disputato a Laterina (Ar)

È stato un campionato memorabile, nel quale la Fidasc e un grande impianto come quello di Ponticino hanno mostrato tutta la loro grande capacità organizzativa e tecnica, offrendo ai tiratori di tutto il mondo una manifestazione superlativa della quale siamo tutti molto felici e orgogliosi”. Queste le parole di Jean François Palinkas, rieletto per acclamazione alla presidenza della Fitasc, a conclusione del Campionato del mondo di Sporting disputato a Laterina (Ar). “Ho girato il mondo in lungo e in largo, partecipando a un numero imprecisato di competizioni internazionali e sono quindi sicuro di poter affermare che non ho mai vissuto un evento di questo livello. Tutto è stato eccellente: i campi di gara, i piattelli, l’organizzazione, l’ospitalità, l’ambientazione, l’atmosfera, la cucina, i panorami e non credo che tutto questo possa essere facilmente superato o eguagliato in futuro”. Parole di George Digweed, pluricampione internazionale e vero e proprio mostro sacro dello Sporting mondiale. “Non posso certo dire di aver sparato bene, anche perché negli ultimi tempi non mi sono assolutamente allenato, ma sono ugualmente entusiasta per il livello tecnico e organizzativo di questo Mondiale italiano che è senz’altro il più bello fra quelli che ho disputato”. Parole di Richard Faulds, altro dominatore assoluto di Olimpiadi nella specialità Double trap e di competizioni internazionali di Sporting. “Questo che si è appena concluso sarà ricordato come il Mondiale delle medaglie più preziose. Quelle d’oro che ornano i nostri giovanissimi tiratori e li confermano ai vertici mondiali della categoria sia a livello individuale sia a squadre. Quella di bronzo che, per la prima volta, è stata conquistata in una competizione mondiale dalla squadra dei Senior. Ma è anche il Mondiale della medaglia ai nostri Ufficiali di gara internazionali, che hanno dato un’ulteriore prova di grandissima preparazione tecnica e di professionalità. Ed è anche il mondiale della medaglia all’organizzazione di questo evento che non è azzardato definire il più bel Campionato del mondo mai disputato”. Parole del presidente Fidasc, Felice Buglione. In queste quattro dichiarazioni è riassunto un successo lusinghiero non solo dello Sport italiano ma dell’intero Paese che, ancora una volta, ha dimostrato di saper essere all’altezza delle aspettative delle organizzazioni internazionali, riuscendo a dare un’immagine positiva a rappresentanti e atleti dei cinque Continenti. Gli junior della nazionale italiana di Sporting hanno ribadito la loro superiorità sia a livello individuale sia di squadra, anche se la lotta è stata quanto mai serrata e quasi all’ultimo piattello. Michael, il giovane “Spadino” dei cadetti, ha sempre marciato con la regolarità di un grande passista e non ha mai lasciato la prima posizione conquistata al termine dei due primi campi. Dietro di lui, gli inglesi Gray e Papworth non hanno mai mollato e anche se gli sono rimasti a tre piatti di distanza, sono riusciti, a loro volta, a lasciare fuori dal podio individuale Marco Battisti e Renato Vitelli. Il gioviale pesarese ha purtroppo pagato a caro prezzo (almeno 4 o 5 piattelli) la non felice prestazione delle prime due giornate, nelle quali ha gareggiato imbottito di antibiotici per debellare una violenta tonsillite. Renato Vitelli, invece, ha mantenuto una media elevatissima per uno che ha solo tre esperienze internazionali al suo attivo e ha confermato di avere la stoffa del grande tiratore. A livello di squadre, la compagine azzurra composta da Marco Battisti, Michael Spada e Renato Vitelli ha percorso con decisione la stessa strada intrapresa individualmente da Michael e si è subito installata al comando della classifica, restandovi sino alla fine, anche se gli iniziali 9 punti di vantaggio si sono ridotti a quattro al giro di boa dei 150, per poi risalire fino ai sei piatti finali che hanno separato gli azzurri dagli inglesi Phil Gray, Jack Lovick e Chris Papworth. Ma se l’oro degli Junior rappresenta solo l’ennesima, ancorché piacevolissima, conferma di una indiscussa supremazia, è stato proprio il bronzo conquistato dalla squadra dei senior a costituire la sorpresa più gradevole ed entusiasmante, il coupe de théatre che ha contrassegnato proprio le battute finali della quarta ed ultima giornata. Dopo i primi sei campi, infatti, il quartetto azzurro nel quale suonavano i loro strumenti Fabio Chiarapini, Enrico De Tomasi, Davide Gasparini e Maurizio Gronchi era, come succedeva spesso in passato, titolare della solita medaglia di legno. Una posizione alla quale i Senior azzurri sembravano destinati anche in questa occasione, che molti definivano unica. I quattro piatti che separavano i nostri tiratori dai fortissimi spagnoli, sembravano assolutamente incolmabili, ma nelle prestazioni di domenica il 46 di Chiarapini (21-25), il 46 di De Tomasi (22-24), il 46 di Gasparini (23-23) e il 45 di Gronchi (22-23) riuscivano a ribaltare la situazione fissando il punteggio complessivo e finale della squadra italiana sui 729 punti che bastavano, anche se per un solo piatto, per salire sul tanto agognato podio mondiale che mancava ai nostri Senior dal Mondiale del 2002. Solo quattro piattelli hanno impedito agli azzurri della categoria Veterani, Claudio Bortot, Fabio Daveri e Giovanni Zamboni di salire su un podio al quale erano ormai abituati da anni, costringendoli ad una onorevolissima quarta piazza su un totale di 10 squadre. Anche i Super Veterani Paolo Amato, Marino Pagnottini e Ottorino Rovetta, contrariamente alla piacevole abitudine acquisita nel corso delle ultime competizioni internazionali, si sono dovuti accontentare di rimanere ai piedi dei tre gradini, accusando però un gap di ben 28 piatti nei confronti dei pari età francesi. Le ragazze del fantastico oro russo negli ultimi europei, Carla Flammini, Daniela Prati e Katia Vaghi purtroppo non sono state in grado di ripetere la magica prestazione di San Pietroburgo e nemmeno gli importanti piazzamenti conquistati nelle ultime gare internazionali. Per la consultazione completa di tutte le classifiche, CLICCA QUI.