Toscana: cattura dei richiami sì, caccia in deroga no

Federcaccia Toscana è delusa per la mancata approvazione della deroga allo storno: “una decisione che colpisce prima di tutto l’agricoltura impedendo ai cacciatori di esercitare un’attività di prelievo controllato che, come dimostrano i dati degli ultimi anni, era stata capace di contenere i danni alle produzioni agricole”.

Federcaccia Toscana è delusa per la mancata approvazione della deroga allo storno: “una decisione che colpisce prima di tutto l’agricoltura impedendo ai cacciatori di esercitare un’attività di prelievo controllato che, come dimostrano i dati degli ultimi anni, era stata capace di contenere i danni alle produzioni agricole”. È questo il primo commento agli esiti del Consiglio regionale del 28 settembre. “Apprezziamo senza riserve il fatto che nella stessa seduta il Consiglio ha varato la legge per la cattura dei richiami, con il voto favorevole del Partito democratico, dell’Udc, del Gruppo misto, di tre consiglieri del Pdl (gli altri esponenti del Gruppo hanno votato contro, assieme a Federazione della Sinistra-Verdi e Italia dei Valori). Resta dunque irrisolto il problema dello storno. Conoscevamo le difficoltà, testimoniate da analoga situazione in altre Regioni solitamente sollecite nell’emanare provvedimenti per il prelievo in deroga, ma non siamo convinti dell’impossibilità di fare. Eravamo certi che il Consiglio regionale confermasse l’assunzione, come negli anni trascorsi, della responsabilità di decidere. Ciò soprattutto di fronte alla latitanza del Governo, in questo caso del non fare, che, nonostante la Legge 157/92 preveda l’emanazione di un Decreto con Linee guida per l’applicazione delle deroghe, non ha mai provveduto. Era dunque il momento di affermare senza indecisioni la competenza e il ruolo della Regione, cui i cittadini, con il loro voto, hanno affidato il compito di fare le scelte di governo necessarie. E che intervenire con il prelievo sullo storno sarebbe stato necessario è stato riconosciuto da tutti. La Federcaccia in ogni caso non demorde dal duplice obbiettivo di dare risposte urgenti a un problema contingente (interventi di prelievo per prevenire i danni alle colture fin dalle prossime settimane) e di risolvere definitivamente la questione con il reinserimento dello storno nell’elenco delle specie cacciabili. Lo storno è cacciabile in tutti i Paesi dell’Unione Europa che si affacciano sul Mediterraneo (Francia, Spagna, Grecia, Malta, Cipro) e in altri quattro Stati dell’Ue. Le popolazioni di storno in Italia, anche nidificanti, sono in continuo incremento. Lanceremo fin dai prossimi giorni iniziative pubbliche, chiamando a sostegno tutti i cittadini interessati, agricoltori e cacciatori, verso il Governo ed il Presidente del consiglio, cui la legge affida la competenza della modifica dell’elenco delle specie cacciabili”.