Tesconi, fotografo di emozioni perdute

A Pietrasanta (Lu), al palazzo Panichi, dal 9 al 31 marzo sarà esposta la collezione “Non luogo”, prima mostra fotografica di Luca Tesconi, medaglia d’argento in P10 all’Olimpiade di Londra. Luca, da sempre grande appassionato di fotografia, ha realizzato una serie di scatti all’interno dei manicomi, chiusi nel 1978 in seguito all’approvazione della legge “Basaglia”

A Pietrasanta (Lu), al palazzo Panichi, dal 9 al 31 marzo sarà esposta la collezione “Non luogo”, prima mostra fotografica di Luca Tesconi, medaglia d’argento in P10 all’Olimpiade di Londra. Luca, da sempre grande appassionato di fotografia, ha realizzato una serie di scatti all'interno dei manicomi, chiusi nel 1978 in seguito all'approvazione della legge "Basaglia".
"Ho sempre sognato di esplorare questi luoghi, o meglio non luoghi della mente, affascinato fin da bambino dai racconti di mio padre, allora rappresentante di psicofarmaci del manicomio di Maggiano" spiega Luca nella sua presentazione. "Anni dopo, quando mi è stata regalata la mia prima macchina fotografica e dopo aver letto i libri di Mario Tobino, quando i manicomi erano ormai chiusi, non ho esitato a farlo. Senza considerare che una volta che ci entri non sei più in grado di uscirne, proprio come le molte vittime che ancora si contano. All’interno di queste strutture abbandonate ci sono ancora tracce di disperazione espresse attraverso scritte, disegni, schizzi di sangue e graffi sul muro, scoprendo nuovi lager. Mi sono perso per ore al buio in questi maestosi/mostruosi luoghi architettonici e avendo escogitato il modo di entrare, ingenuamente non avevo calcolato il modo di uscirne: il telefonino era senza segnale, le finestre sbarrate e i suoni dei passi mi assalivano".
“Luca Tesconi è un grande sportivo" ha detto il fotografo professionista Ferdinando Scianna. "Ne fa fede la sua medaglia d’argento alle Olimpiadi. Mi ha colpito che accanto a questa passione sportiva, che quando si arriva a quei livelli implica dedizione quasi totale, Luca coltivi anche altre passioni, tra cui, fortissima, quella della fotografia".
"Queste sue immagini di ex istituti psichiatrici abbandonati dopo la legge che li ha soppressi è una testimonianza forte di una sensibilità sincera e implicata nella sofferenza del mondo.
La sofferenza a volte, forse sempre, lascia persino nelle pietre che l’hanno rinchiusa e ne sono state testimoni, la bava del dolore e dell’ingiustizia. In queste fotografie di Luca Tesconi con inquietudine la riconosciamo. Di queste immagini mi piace che siano dirette e senza fronzoli decorativi. Auguro a Luca di conquistare un giorno una medaglia altrettanto prestigiosa in fotografia.”