Il sistema facilmente montabile sulla guida Mil std 1913 superiore, ha grosso modo forma di parallelepipedo con una piccola ottica a riflessione integrata superiormente, necessita di alcune piccole modifiche come un nuovo gruppo di scatto, un pulsante posizionabile sull’astina e una nuova impugnatura.
Lo Smash è dotato di sensori esterni e interni che “fondono” dati come la distanza del bersaglio, i movimenti del bersaglio, inclinazione dell’arma e molti altri parametri. Se si sceglie la modalità di tiro “automatica”, si seleziona attraverso l’ottica il bersaglio prescelto sovrapponendo a esso, un quadratino illuminato disgiunto dal crocino (vedi filmato attraverso il link a fondo pagina …), si preme il pulsante anteriore e se si intende sparare, si mantiene premuto il grilletto: il colpo non parte immediatamente ma quando l’arma sarà perfettamente allineata con la corretta soluzione di tiro, solo allora vi sarà lo sparo: è possibile inoltre “designare” bersagli differenti, come un'automobile o una parte di questa, come una delle ruote. Questa opportunità, lascia intuire che vi siano algoritmi in grado di riconoscere dettagli particolari nell’immagine, in modo da discriminare e designare correttamente il bersaglio inteso. Tra le capacità dello Smash non a caso e in applicazioni di polizia, si sottolinea la potenzialità di colpire correttamente un terrorista che si faccia scudo di un ostaggio o vi siano civili in fronte a questo: una volta selezionato il reale bersaglio da colpire, il sistema continua a riconoscerlo come “unico” bersaglio (tracking) in mezzo ad altri e, non lo confonde viceversa con le sagome dei civili consentendo un colpo “pulito”. Almeno, stando a quanto si legge nel loro sito … In caso di necessità però, è possibile interrompere la sequenza automatica di sparo ritornando alla modalità “manuale” ossia, ripristinando lo scatto normale.
Sempre dalle descrizioni d’uso sul sito del produttore, vi è una ulteriore potenzialità di sfruttamento del tracking: la modalità “Drone” o meglio, anti-drone. Si tratta ovviamente di mini o micro Uav che sappiamo, però, comunque letali: selezionando questa modalità (presente solo su alcuni modelli) e grazie a un apposito algoritmo predittivo di tracking, è possibile abbattere questi piccole ed elusive minacce al primo colpo sino a distanze di 120 metri.
Esistono al momento quattro modelli di Smash: 2000 come modello basico, 2000 Plus con modalità aggiuntiva anti-drone, registrazione filmata degli eventi per de-briefing post operativi, 2000 M con zoom digitale 4x e 2000 N (night enhanced capabilities) con ingrandimento e visione notturna. Ulteriori caratteristiche come dimensioni e pesi, distanze massime d’ingaggio non vengono al momento specificate.
L’Esercito israeliano (Israel defense force – Idf) ha recentemente completato con successo la certificazione per lo Smash dopo una serie di test operativi con la brigata d’elite Givati: l’Idf ha poi commissionato alla Smart shooter un ordine iniziale di pre-serie di qualche centinaio di pezzi su un ordine totale di 2.250 sistemi.
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