Si torna al regolamento 2005

Alla fine si fa marcia indietro, ma a uscire ridimensionato da questa vicenda è soprattutto il mondo delle gare all’aperto per cacciatori. A tre mesi dalla riunione nella redazione di Armi e Tiro in cui erano passate alcune misure per dare maggiore vigore e una ventata di novità al tiro cacciatori, la decisione di tornare al passato è stata inevitabile. Dunque, l’edizione 2006 del circuito Armi e Tiro si svolgerà con lo stesso regolamento già in vigore nella passata s… Alla fine si fa marcia indietro, ma a uscire ridimensionato da questa vicenda è soprattutto il mondo delle gare all’aperto per cacciatori. A tre mesi dalla riunione nella redazione di Armi e Tiro in cui erano passate alcune misure per dare maggiore vigore e una ventata di novità al tiro cacciatori, la decisione di tornare al passato è stata inevitabile. Dunque, l’edizione 2006 del circuito Armi e Tiro si svolgerà con lo stesso regolamento già in vigore nella passata stagione. Niente categoria Cacciatori con carabine più leggere (4.400 grammi) e, soprattutto, più venatorie (via le monocolpo, basta calciature da Bench rest, eccetera), nessuna suddivisione tra chi desidera gareggiare con carabine “fuoriserie” e chi, invece, vuole mettersi alla prova con la carabina che la domenica utilizza a caccia. Niente di tutto quello che molti avevano sottoscritto a Milano e che poi è stato sconfessato dai fatti e dagli atteggiamenti di troppe persone. Visti i tempi ristretti, con il debutto del circuito ormai alle porte, non resta altro da fare che riprendere il regolamento già in vigore nel 2005. Per il 2007 avremo modo di riflettere. [

] Ecco il commento del direttore Massimo Vallini: “Bizzarra la storia del regolamento 2006 delle gare di tiro per cacciatori. Si è formato, come al solito, con la consapevolezza di voler risolvere una volta per tutte i mugugni e le lamentele espresse costantemente nel corso del precedente circuito. Ci si è confrontati in mille modi, a partire dalla riunione della premiazione a novembre. Tutti d’accordo, a quel tempo. Poi è successo di tutto, persino i ricatti, i veti incrociati, le ripicche di campanile. E Armi e Tiro ha perso tempo e anche un po’ di credibilità a difendere una posizione che sembrava di tutti, scoprendo tardi e dopo che la bile travasata era già troppa, che la soluzione prospettata non andava bene a nessuno (forse, salvo contrordine…). Insomma, a tutti è mancato il coraggio. Noi facciamo macchina indietro sulla fatidica questione del peso. Per intenderci: nella categoria Armi e Tiro Cacciatori restano i 4.800 chilogrammi e non si scende a 4.400 come proposto inizialmente. Nessuno ha voluto fare quel passetto in più. Grave, ma accogliamo un segnale a noi manifesto e che adesso lo è per tutti: questo circuito è importante, smuove interessi notevoli. Peccato che non si riesca a guardare un po’ più in là del naso e che si dimentichi che qualche scelta sofferta e drastica (ma non così tanto) qualche volta fa bene a tutti. Incassiamo l’ avvertimento del mercato: certi importatori di ottiche, soprattutto, e anche certi “customizzatori” che evidentemente non sono paghi dei vantaggi che il circuito ha loro riservato in questi sei anni. Su cacciatori e organizzatori, salvo prova contraria, possiamo contare poco. Ci adeguiamo, ma non capiamo: a loro offriamo tutto il nostro impegno e anche di più, considerando l’ esposizione mediatica che Armi e Tiro riserva a loro del tutto gratuitamente, il montepremi costruito con fatica e grazie a un elenco di sponsor che sta diventando lungo un miglio. L’anno scorso, addirittura, ai 26 finalisti è stata offerta l’iscrizione alla gara di Coazze che ha chiuso la stagione e assegnato i due titoli. Al regolamento 2006 abbiamo comunque apportato modifiche importanti, ma quel passetto in più mancato l’abbiamo digerito male. Ci penseremo, ne discuteremo insieme con chi vuole restare con noi e con chi ha in mente il futuro della disciplina e del mercato, del tutto disinteressatamente. Lo “zoccolo duro” degli Uomini (con la “u” maiuscola) insieme ai quali abbiamo iniziato l’avventura può resistere. O si può ricostruire. Certo è che l’ investimento di tempo, di coraggio, di iniziativa, di denari noi siamo sempre disposti a portarlo avanti. Ve ne accorgerete presto. E questo non è un avvertimento, ma sano pragmatismo!”