Risorge l’intergruppo amici del tiro, della caccia e della pesca

L’Intergruppo parlamentare Amici del tiro, della caccia e della pesca, presieduto da Luciano Rossi nel corso della precedente legislatura, si è nuovamente costituito anche nell’attuale legislatura, sempre allo scopo di “di creare un momento di aggregazione, riflessione, approfondimento e proposta, per raggiungere l’obiettivo di promuovere in tutti i contesti istituzionali e legislativi la crescita e lo sviluppo delle attività di caccia, tiro e pesca”. L’intergrup… L’Intergruppo parlamentare Amici del tiro, della caccia e della pesca, presieduto da Luciano Rossi nel corso della precedente legislatura, si è nuovamente costituito anche nell’attuale legislatura, sempre allo scopo di “di creare un momento di aggregazione, riflessione, approfondimento e proposta, per raggiungere l’obiettivo di promuovere in tutti i contesti istituzionali e legislativi la crescita e lo sviluppo delle attività di caccia, tiro e pesca”. L’intergruppo ha già “incassato” il supporto di Anpam e Cncn, e ha già prodotto il primo comunicato, nel quale il presidente Luciano Rossi esprime soddisfazione “per l’approvazione da parte del consiglio dei ministri, avvenuta in data 4 luglio 2008, di un decreto presidenziale che ridetermina i confini del Parco nazionale dell’Aspromonte allo scopo di meglio individuare le zone dell’area protetta, per favorirne le attività di tutela, gestione e sorveglianza. Il provvedimento, che definisce in modo più preciso i confini del parco lungo punti ben individuabili sul territorio, è stato approvato su proposta del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Stefania Prestigiacomo, dopo aver acquisito l’intesa della regione Calabria, con delibera di giunta regionale n. 191 del 3 marzo 2008 e il parere favorevole della conferenza unificata. Il dpr comporterà la riduzione delle aree protette per 10.500 ettari (pari al 13% circa del parco) e la restituzione di tali zone ad attività più aderenti alle reali esigenze del territorio e dei cittadini calabresi, tra le quali va indubbiamente annoverato l’esercizio dell’attività venatoria. Mi auguro che molto presto possa essere riconosciuto il necessario coinvolgimento delle Associazioni Venatorie per una migliore gestione dei parchi, visto che le stesse tradizionalmente rappresentano un costante presidio di grande esperienza, cultura e profonda conoscenza delle reali esigenze del territorio”.